Progesterone basso: come favorire il concepimento

Pubblicato il 14 Gennaio 2022

Il progesterone è un ormone particolarmente importante sia per il concepimento sia durante la gravidanza. Proprio per questo viene definito “ormone della fertilità”.

Avere il progesterone basso può essere causa di difficoltà a concepire e può rendere la gravidanza più complessa. Ecco perché è bene controllare i livelli di questo ormone e eventualmente sottoporsi alle cure necessarie per aumentarne i livelli.

Progesterone: che cos’è e a cosa serve

Il progesterone è un ormone femminile che fa parte della famiglia degli ormoni steroidei e viene prodotto dalle ghiandole surrenali e dal corpo luteo nelle ovaie durante il ciclo mestruale.

Il corpo luteo è una ghiandola endocrina che si forma nella fase luteinica del ciclo mestruale, ovvero nella fase successiva all’ovulazione. La sua formazione avviene nel momento in cui il follicolo rilascia la cellula uovo. In questa fase il corpo luteo inizia la preparazione della gravidanza attivando la produzione di progesterone. Quando non c’è la fecondazione dell’ovulo, il corpo luteo riduce progressivamente la produzione di progesterone, inducendo lo sfaldamento della mucosa uterina che porta alle mestruazioni. In questo caso, il corpo luteo vive circa 14 giorni e poi di disgrega.

progesterone basso – Campagna del Cavolo

Se, invece, c’è la fecondazione, dopo alcune settimane è la placenta a proseguire la produzione di progesterone, che si aggiunge a quello prodotto dal corpo luteo.

Il progesterone è un ormone particolarmente importante per il metabolismo femminile e influisce, dunque, anche sulla fertilità.

A cosa serve il progesterone

Il progesterone ha diverse funzioni, relative a due fasi distinte della vita riproduttiva della donna:

  • È importante per la fertilità in quanto consente all’endometrio di prepararsi affinché l’ovocita fecondato possa annidarsi nell’utero e dare vita alla gestazione;
  • Dopo il concepimento stimola la secrezione di sostanze che nutrono il feto e ne favoriscono lo sviluppo;
  • Durante la gravidanza favorisce lo sviluppo del tessuto mammario;
  • Blocca l’allattamento durante la gestazione e, viceversa, dopo il parto il calo dei suoi livelli provoca la montata lattea;
  • Rinforza i muscoli pelvici affinché siano pronti ad affrontare il parto.

La concentrazione di questo ormone può cambiare a seconda del periodo del ciclo mestruale e delle condizioni specifiche della donna: ci sono, infatti, anche altri ormoni femminili che si combinano con il progesterone e lo coadiuvano nelle varie funzioni riproduttive.

Progesterone basso: perché è dannoso per la fertilità

La produzione di progesterone è, dunque, molto importante per raggiungere il concepimento e per portare avanti la gravidanza in modo corretto senza complicazioni per la mamma e per il feto.

In caso di infertilità, potrebbe essere utile valutare proprio i livelli di progesterone, che tuttavia possono variare a seconda di diversi fattori, come per esempio l’età.

Progesterone basso: quali sono i livelli corretti?

I livelli di progesterone non sono sempre fissi, ma variano a seconda dell’età, della fase del ciclo mestruale e della condizione in cui ci si trova.

Per esempio, è normale che i livelli di progesterone siano più elevati nei giorni successivi all’ovulazione e in gravidanza, mentre diminuiscono progressivamente più ci si avvicina alla menopausa.

Dopo i 40 anni, dunque, non c’è da preoccuparsi se si rileva il progesterone basso, in quanto si tratta di un cambiamento fisiologico nella vita riproduttiva femminile.

Per capire se i livelli di progesterone sono tali da consentire la gravidanza è opportuno sottoporsi ai cosiddetti esami dei dosaggi ormonali.

Se non si è in gravidanza, il test deve essere fatto nel 21° giorno del ciclo mestruale, ovvero 21 giorni dopo rispetto al primo giorno dell’ultima mestruazione.

Se, invece, non si ha un ciclo regolare di 28 giorni, il test andrebbe fatto una settimana prima rispetto alla mestruazione successiva, dopo che probabilmente è avvenuta l’ovulazione.

Il valore normale del progesterone, dunque, dipende dalla fase del ciclo mestruale. Si calcola che mediamente i valori debbano essere:

  • Nella fase che precede l’ovulazione (detta fase follicolare) dovrebbero essere compresi tra 0,1 e 1,50 nanogrammi per decilitro di sangue;
  • Nella fase che segue l’ovulazione (detta fase luteinica) dovrebbero essere compresi tra 2,3 ng/dl e 25 ng/dl;
  • Dopo la menopausa scendono e hanno una concentrazione compresa tra 0,1 e 0,7 ng/dl.

Tuttavia, anche se si ha il progesterone basso, prima di preoccuparsi eccessivamente, è opportuno rivolgersi al medico che valuterà se prescrivere degli esami di approfondimento ed eventualmente delle cure.

Carenza di progesterone: sintomi

Molte donne si chiedono se vi siano sintomi del progesterone basso e quando preoccuparsi. Avere dei buoni livelli ormonali è sempre opportuno, anche nel momento in cui non si desiderano i figli.

In caso contrario, potrebbe essere la spia di disordini ormonali, che possono essere alla base di patologie. Fare dei controlli periodici è sempre una buona norma, in particolare fare periodicamente una visita ginecologica.

In ogni caso, si possono riconoscere dei sintomi che si presentano quando il livello di progesterone è basso. In particolare, si osservano dei disturbi che sono piuttosto comuni quando ci sono disordini ormonali:

  • Mal di testa ricorrenti ed emicranie;
  • Sbalzi di umore, ansia e depressione;
  • Irregolarità nel ciclo mestruale, amenorrea o oligomenorrea.

Quali sono le cause del progesterone basso

Le cause del progesterone basso possono essere numerose e dipendere da vari fattori, che andranno esaminati di volta in volta:

  • Condizioni personali, che vanno esaminate singolarmente partendo da quadro anamnestico della paziente. Per esempio, l’età è senza dubbio un fattore importante, ma possono esserci anche predisposizioni per cui in alcuni soggetti i livelli sono più bassi (o più alti) della norma per costituzione.
  • Da situazioni particolari, come stress e stanchezza, che possono presentarsi periodicamente e incidere sulla produzione ormonale.
  • Condizioni patologiche come disturbi della funzione ovarica, sindrome dell’ovaio policistico, perimenopausa, amenorrea o ciclo irregolare.

Le tecniche per favorire il concepimento

Quando si soffre di progesterone basso si possono avere disturbi come l’insufficienza ovarica primaria: in questo caso, le ovaie non riescono a rilasciare gli ovociti con regolarità e non possono produrre correttamente gli ormoni sessuali necessari alla riproduzione.

Le soluzioni per riuscire a concepire ugualmente comprendono sia terapie ormonali sia tecniche di fecondazione assistita.

Una soluzione può essere rappresentata dalla fecondazione in vitro di ovociti da donatrice (fecondazione eterologa) con estrogeni esogeni e un progestinico. Ciò dovrebbe permettere all’endometrio di sostenere l’embrione. In questo caso la giovane età della donatrice può compensare i problemi legati all’età della paziente ricevente. Si tratta di una tecnica che generalmente ha una buona probabilità di riuscita.

Se, invece, l’insufficienza ovarica è causata dalle cure per le patologie di tipo oncologico, possono essere utilizzate tecniche di medical freezing, come la crioconservazione di tessuto ovarico oppure la crioconservazione degli ovociti.

Si tratta di tecniche che consentono di contrastare gli effetti collaterali provocate dalle cure oncologiche, che alterano l’equilibrio ormonale e possono provocare infertilità.

La crioconservazione del tessuto ovarico consiste nel prelievo di frammenti di tessuto ovarico prima dell’inizio delle cure. Una volta che la situazione si sarà risolta positivamente, il tessuto ovarico potrà poi essere reimpiantato per ristabilire la situazione ormonale così come si presentava prima della malattia.

Condividi su facebook
Condividi su pinterest
Condividi su linkedin