Visita ginecologica: ogni quanto farla

Pubblicato il 30 Luglio 2021

La visita ginecologica, così come i controlli periodici e lo screening dell’apparato riproduttivo, fanno parte di una serie di azioni preventive che non vanno trascurate.

La prevenzione ginecologica non è importante solo nel momento in cui si desidera avere dei figli ma è fondamentale per mantenere una condizione di benessere e salvaguardare la propria salute.

Del resto, la medicina moderna basa molte strategie sulla prevenzione: negli ultimi anni la possibilità di sottoporsi a visite e a esami specifici ha permesso di portare alla luce più rapidamente situazioni patologiche. La diagnosi precoce, in particolare per le patologie oncologiche, aumenta le probabilità di sopravvivenza anche in pazienti giovani.

La prevenzione ginecologica: perché è importante

La prevenzione ginecologica comprende una serie di accertamenti che possono essere indispensabili per individuare precocemente disturbi e malattie all’apparato genitale e riproduttivo.

Alcune patologie, infatti, possono essere asintomatiche e poiché l’apparato riproduttivo si trova all’interno del corpo, solo una visita accurata può portare alla luce condizioni come cisti ovariche o fibromi. Molte malattie hanno un esito statisticamente più favorevole se diagnosticate precocemente e se le cure vengono iniziate tempestivamente.

La visita ginecologica è senza dubbio uno strumento fondamentale per la prevenzione delle patologie che interessano l’apparato riproduttivo.

Visita ginecologica ogni quanto farla – Campagna del Cavolo

A cosa serve la visita ginecologica

La visita ginecologica è un esame a cui è necessario sottoporsi con regolarità per valutare lo stato di salute, ma anche per imparare a conoscersi e ad instaurare un rapporto positivo con il proprio corpo.

Durante la visita ginecologica, infatti, si possono porre alcune domande al proprio ginecologo per capire come comportarsi in relazione al proprio corpo, alla propria attività sessuale e, in caso lo si desideri, anche in rapporto alla possibilità di raggiungere il concepimento.

La visita ginecologica, dunque, può servire a:

  • Far emergere eventuali disturbi o patologie all’apparato genitale e riproduttivo;
  • Scegliere un metodo contraccettivo adatto alle proprie esigenze;
  • Avere informazioni sui corretti stili di vita;
  • Sapere quali approfondimenti diagnostici possono essere utili e quando effettuarli;
  • Avere un punto di riferimento nel momento in cui si intraprenda una gravidanza;
  • Individuare il percorso adatto alle proprie esigenze per la conservazione della fertilità, sia per motivi sociali che per motivi patologici.

 In ogni fase della vita femminile, dal menarca alla menopausa, è quindi molto importante essere seguiti da un ginecologo e sottoporsi periodicamente ai controlli.

Come funziona la visita ginecologica

La visita ginecologica è una visita medica specialistica durante la quale il ginecologo registra tutta la storia clinica della paziente. Inoltre, prende nota delle caratteristiche del ciclo mestruale,  quali la regolarità, la durata, la consistenza del flusso, etc., ma anche della storia familiare, ovvero se siano presenti  casi di patologie oncologiche, in particolare all’apparato riproduttivo, etc.

Una volta completata l’anamnesi, viene fatto un esame obiettivo, durante il quale può essere svolta anche l’ecografia:

  • L’ecografia transvaginale viene eseguita su pazienti che hanno già avuto rapporti sessuali;
  • L’ecografia transaddominale viene, invece, eseguita su pazienti che non hanno mai avuto rapporti sessuali.

Il ginecologo può eseguire direttamente, oppure prescrivere, anche il pap-test, un esame che serve a diagnosticare eventuali tumori al collo dell’utero.

Il pap test è un esame consigliato a tutte le donne, anche nel caso in cui non vi sia alcun sintomo, che permette di individuare il tumore del collo dell’utero in fase precoce. Grazie a questo esame di screening, nel corso del tempo è stato possibile ridurre sensibilmente la mortalità per questo tipo di neoplasia, proprio perché è possibile individuarlo ancora prima che si presentino i sintomi.

Talvolta, il ginecologo esegue anche una visita senologica per accertare, tramite la palpazione, che non vi siano noduli al seno. Inoltre, può prescrivere una mammografia, che dopo il 40-45 anni dovrebbe essere svolta ogni 1-2 anni. La diagnosi precoce del tumore al seno è particolarmente importante, tanto più se si calcola che attualmente è la patologia oncologica più frequente tra le donne.

Quando sottoporsi a visita ginecologica

La visita ginecologica rappresenta uno dei controlli a cui sottoporsi periodicamente. Le statistiche (dati Censis 2017) rivelano che il 43,4% delle donne si sottopone a visita ginecologica almeno una volta all’anno, il 29,1% ogni due anni e il 23,7% meno di una volta all’anno. I dati relativi agli esami rilevano che:

  • il 35,4% delle donne si sottopone a pap-test una volta all’anno, il 56,1% ogni due anni, mentre l’8,5% dichiara di non averlo mai fatto;
  • il 36,6% si sottopone allo screening senologico una volta all’anno, il 49,9% ogni due anni. mentre il 13,5% non l’ha mai fatto.

Sebbene in età giovanile i controlli possano essere meno frequenti, a condizione di non avere particolari problemi, dopo i 30 anni i controlli dovrebbero essere più regolari proprio al fine di individuare precocemente eventuali patologie. Potrà poi essere il ginecologo stesso a consigliare la frequenza delle visite e dei controlli diagnostici in base alla situazione personale. 

Quando fare la prima visita ginecologica

Secondo gli esperti, la prima visita ginecologica andrebbe fatta almeno a partire dall’inizio dell’attività sessuale e, comunque, almeno una volta a partire dai 25 anni.

Nel momento in cui, però, si notino disturbi o irregolarità come ritardo nella comparsa del menarca, mestruazioni molto abbondanti o molto dolorose, etc., può essere consigliabile fare subito un controllo.

Dopo i 30 anni, tanto più se si è sessualmente attive, sarebbe raccomandabile una visita all’anno.

Anche  il pap-test andrebbe eseguito periodicamente almeno dal momento in cui si inizia ad avere rapporti sessuali.

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