Avere un ciclo regolare non è una condizione così frequente. Sono molto numerose le donne che hanno ciclo irregolare e tra di esse esistono anche casi di ciclo in anticipo.
Il ciclo irregolare non è detto che sia una condizione costante: può succedere anche alle donne più regolari che si verifichino situazioni in cui il ciclo varia, sia a livello di consistenza delle perdite ematiche sia per quanto riguarda il momento in cui si presenta.
Non è raro che un ritardo dovuto all’irregolarità del ciclo faccia pensare a una gravidanza oppure che le mestruazioni si presentino più frequentemente della norma.
Tutto ciò, però, oltre al disagio che può provocare, non permette di capire quando avvenga, e se avvenga, l’ovulazione.
Il termine scientifico che identifica il ciclo in anticipo è la cosiddetta polimenorrea. Si tratta di un disordine nella frequenza del ciclo mestruale a causa del quale le mestruazioni si presentano più frequentemente del dovuto.
Di solito, si parla di ciclo regolare quando le mestruazioni si presentano in un intervallo di tempo compreso tra i 26 e i 36 giorni, anche se mediamente il ciclo mestruale dovrebbe essere di 28 giorni.
Se le mestruazioni si presentano tutti i mesi, anche se con qualche differenza tra un mese e l’altro, il ciclo viene considerato regolare, in quanto è fisiologico che ci possano essere dei piccoli scostamenti.
Se gli anticipi o i ritardi si verificano prevalentemente in alcuni periodi dell’anno, è possibile che vi sia un’influenza ambientale, che può essere dovuta allo stress o al cambio di stagione.
Quando invece le mestruazioni si presentano costantemente con un ritmo più frequente, allora ci si trova in una condizione che viene denominata polimenorrea.
I motivi per cui le mestruazioni si presentano più di frequente rispetto ai 28 giorni non sono sempre facilmente identificabili, anche se studi scientifici [1] tenderebbero a dimostrare che lo stress è uno dei principali indiziati di disturbi ormonali.
Tuttavia, le cause si possono suddividere in cause patologiche e cause non patologiche.
Talvolta, la polimenorrea può essere sintomo di un organismo debilitato, come per esempio in caso di anemie, infezioni, etc.
Anche l’arrivo della menopausa, così come il primo periodo dopo il menarca, può generare un periodo in cui il ciclo è piuttosto irregolare e non sono rari i casi di ciclo in anticipo.
Avere il ciclo in anticipo può provocare qualche leggero disturbo e può provocare un peggioramento della qualità della vita. Se non nasconde patologie o malfunzionamenti di qualche genere, che dovranno comunque essere esclusi tramite esami di approfondimento prescritti dal ginecologo, si può comunque vivere senza particolari difficoltà cliniche.
Tuttavia, è innegabile che vi siano delle conseguenze dal punto di vista della possibilità della riproduzione. Chi soffre di polimenorrea, infatti, può avere disordini anche nell’ovulazione, che tende ad abbreviarsi. L’ovulazione, infatti, di solito si verifica 14 giorni prima del ciclo mestruale successivo, cioè a metà di un ciclo regolare. Se, però, il ciclo è più breve, anche l’ovulazione può anticipare, rendendo più difficile capire quando avvenga.
Non è escluso, però, che, come conseguenza della polimenorrea, vi sia un ciclo anovulatorio. Se si è alla ricerca di un bambino, capire se vi sia ovulazione o meno è fondamentale per riuscire a concepire.
Di solito, si può ipotizzare che non vi sia ovulazione quando:
Ogni donna ha una fisiologia diversa, pertanto non è strano che da una persona all’altra possano esserci differenze importanti anche per quanto riguarda il ciclo mestruale.
Tuttavia, se il ciclo anticipa di molti giorni per un lungo periodo di tempo, se cioè l’intervallo tra un ciclo e l’altro è inferiore ai 24 giorni, potrebbe essere opportuno sottoporsi ad approfondimenti diagnostici.
In questi casi è consigliato tenere un calendario mestruale, in modo da avere monitorata la situazione e sapere con quale frequenza sono comparse le mestruazioni negli ultimi tempi.
Inoltre, ogni donna, a seconda dell’età, dovrebbe fare una visita ginecologica almeno una volta ogni due anni. In occasione delle visite di routine, è importante segnalare al proprio medico eventuali irregolarità, magari anche grazie all’ausilio del calendario delle mestruazioni. Sarà il ginecologo a indicare gli accertamenti diagnostici che riterrà opportuni.
[1] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4241821/
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