Il ciclo anovulatorio è, come dice la parola stessa, un ciclo mestruale durante il quale non avviene l’ovulazione.
I motivi per cui si può verificare questa condizione sono numerosi e possono essere di tipo diverso. Principalmente si distinguono cicli anovulatori per motivi fisiologici, come la menopausa, per circostanze occasionali oppure per condizioni croniche.
Se si desidera una gravidanza, è importante approfondire la questione e capire se il proprio ciclo mestruale sia anovulatorio e per quali motivi.
Il ciclo mestruale è un periodo che dura mediamente 28 giorni, inizia il primo giorno delle mestruazioni e termina il giorno precedente rispetto a quello in cui ricompaiono le mestruazioni.
A differenza di ciò che spesso si pensa, non corrisponde al solo periodo in cui compaiono le mestruazioni.
Circa 14 giorni prima della comparsa delle mestruazioni avviene l’ovulazione, che corrisponde al periodo fertile: i follicoli ovarici rilasciano un ovulo che si dirige verso le tube di Falloppio.
Se nel tragitto incontrano uno spermatozoo, può esserci il concepimento.
Non sempre è facile capire quando l’ovulazione sia in atto e soprattutto se si verifichi un ciclo senza ovulazione.
Le mestruazioni senza ovulazione non sono un fenomeno così raro come si potrebbe pensare. Tuttavia, capire le cause che le provocano è fondamentale per avere un quadro preciso della situazione.
Se si tratta di una circostanza casuale, non c’è da preoccuparsi. Se, invece, è una condizione ripetuta o cronica, andranno valutate attentamente dal ginecologo le possibili terapie.
Le cause del ciclo anovulatorio si possono raggruppare in tre grandi gruppi:
Più che dei veri e propri sintomi, ci sono dei fattori o delle condizioni che possono far intuire che il ciclo sia senza ovulazione.
Principalmente tutte le irregolarità del ciclo mestruale possono essere indicative: quando il ciclo si presenta irregolare, per esempio con una durata molto corta o molto lunga e, soprattutto, con differenze significative da un ciclo all’altro, ciò potrebbe far pensare che non vi sia ovulazione.
Lo stesso vale quando le mestruazioni non si presentano affatto e, in tal caso, si parlerà di amenorrea.
Inoltre, per quanto non sia sempre facile capire quando sia effettivamente in corso l’ovulazione, si possono individuare alcuni sintomi dell’ovulazione. Per esempio, leggeri crampi nell’area delle ovaie, il cambiamento del muco cervicale, che diventa più spesso, consistente e filamentoso, così come aumento del desiderio sessuale, gonfiore addominale e tensione al seno spesso indicano la presenza dell’ovulazione.
Se questi sintomi non compaiono mai, si può ragionevolmente supporre che non ci sia ovulazione.
Infine, se dopo numerosi tentativi non si riesce a raggiungere il concepimento, la causa dell’infertilità potrebbe essere proprio la mancanza di ovulazione. Infatti, senza ovulazione il concepimento non può avvenire. Man mano che ci si avvicina alla menopausa e la disponibilità ovarica diminuisce, minore è il numero di ovociti e maggiore è la probabilità che si verifichino cicli anovulatori.
Riconoscere con certezza un ciclo anovulatorio senza esami clinici non è possibile.
Se si ha il sospetto di avere un ciclo anovulatorio è indispensabile fare degli approfondimenti diagnostici rivolgendosi al proprio ginecologo. Se ciò avviene due o tre volte all’anno, in genere si tratta di un problema fisiologico che rientra da solo. Se, invece, tale condizione perdura nel tempo, potrebbero nascondersi cause patologiche che è bene affrontare quanto prima, e non solo se si desidera concepire.
Del resto, nemmeno il fatto di avere un ciclo regolare rappresenta una garanzia assoluta che l’ovulazione avvenga, anche se è raro che la mestruazione si presenti se non c’è rilascio dell’ovocita.
Per essere certi della presenza o meno dell’ovulazione è indispensabile sottoporsi a esami del sangue, che rilevano la quantità di ormoni. Il progesterone è uno dei più significativi: se l’ovulazione è avvenuta, si dovrebbe registrare un aumento della quantità di questo ormone attorno al 21° giorno del ciclo.
Altri esami diagnostici si effettuano tramite ecografia ed esame pelvico, che possono rilevare la presenza di ovaio policistico ed esaminare le condizioni dell’utero e delle ovaie.
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