Parto gemellare: quali sono i rischi?

Parto gemellare: quali sono i rischi?

Pubblicato il 4 Giugno 2021

La gravidanza gemellare è senza dubbio un genere di gravidanza molto particolare che fin dall’antichità ha suscitato credenze e superstizioni.

La gestazione di più feti, in effetti, è una condizione piuttosto rara, che con il concepimento naturale si verifica mediamente una volta su cento, e presenta caratteristiche diverse rispetto alla gravidanza singola.

Per le sue peculiarità, i rischi per la gravidanza gemellare sono maggiori rispetto a quelli che si hanno durante una gestazione con un feto solo, e riguardano sia la salute della mamma, sia quella del feto, in particolare proprio nella fase del parto.

Gravidanza gemellare: che cosa comporta

Le gravidanze gemellari non sono così frequenti, soprattutto se si escludono quelle che derivano da concepimenti ottenuti tramite stimolazione ovarica.

Oggi le tecniche di fecondazione assistita hanno ridotto notevolmente le probabilità di gravidanze multiple, che in passato, soprattutto negli anni ’70 e ’80, sono state invece piuttosto numerose proprio per questo motivo. Attualmente si consiglia vivamente il trasferimento di un solo embrione per tentativo in modo da ridurre praticamente a zero le gravidanze multiple.

Nella maggior parte dei casi le gravidanze multiple sono di due feti e possono essere monozigoti oppure eterozigoti.

Rischi parto e gravidanza gemellare - Campagna del Cavolo
  • Si parla di gemelli monozigoti quando hanno origine da uno stesso ovulo fecondato. In questo caso, dopo la fecondazione, lo zigote che si è formato dalle cellule uovo si divide in due parti e genera due embrioni identici. Di solito, il loro sviluppo avviene in due placente diverse (gravidanza bicoriale biamniotica), ma possono verificarsi dei casi in cui, durante la scissione, i gemelli formano due sacchi amniotici all’interno della stessa placenta (gravidanza monocoriale biamniotica) oppure con due placente diverse (gravidanza monocoriale monoamniotica). Le gravidanze monocoriali hanno un maggior tasso di rischio rispetto a quelle bicoriali.
  • I gemelli eterozigoti o dizigoti hanno invece origine da due ovociti diversi fecondati da due spermatozoi diversi. A differenza dei gemelli monozigoti, che sono perfettamente identici, il DNA dei due gemelli è condiviso al 50%.

Gravidanze gemellari monocoriali: perché sono rischiose

Quando la gravidanza gemellare avviene con una sola placenta, si osserva un aumentato rischio di alcuni tipi di patologie o complicanze.

Quando la gravidanza è monocoriale, si possono presentare le seguenti complicanze:

  • Trasfusione feto-fetale (TTTS): si tratta di una sindrome a causa della quale all’interno delle connessioni vascolari tra i due feti avviene un passaggio ematico da un gemello all’altro. Questo sbilanciamento si verifica in circa il 10-15% delle gravidanze di questo genere. Questa patologia può verificarsi solo nelle gravidanze monocoriali proprio per il fatto che si condividono la placenta. In un caso su quattro questo disturbo si verifica dopo la 30° settimana.
  • Discordanza della crescita: uno dei due gemelli ha una crescita ridotta rispetto all’altro con una differenza del 20-25% del peso stimato. Il ritardo selettivo della crescita del gemello si presenta in circa il 10% dei casi di gravidanze gemellari monocoriali.
  • Acardia fetale: anche questa è una complicanza che si registra esclusivamente nelle gravidanze monocoriali e compare in circa l’1% dei casi. Avviene quando uno dei due gemelli non si sviluppa correttamente, a causa di una anastomosi alla placenta. Di per sé non potrebbe crescere ma la condivisione della placenta con l’altro gemello gli permette di sopravvivere. Tuttavia, questo crea uno scompenso a livello cardiaco per il gemello normale, in quanto il suo cuore deve pompare sangue per entrambi i feti.
  • Sequenza da perfusione arteriosa retrograda (TAP-S): è una forma cronica della trasfusione feto-fetale, durante la quale si osserva una discordanza elevata di emoglobina nei feti. Può verificarsi spontaneamente oppure essere provocata dal trattamento laser per la trasfusione feto-fetale. La TAPS spontanea si verifica in una percentuale di casi compresa tra l’1% e il 5%, mentre quella provocata da laser compare circa in 1 caso su 10.

Gestione della gravidanza multipla e del parto gemellare

Anche nel momento in cui la gravidanza gemellare non è complicata da situazioni come la presenza di una sola placenta, è comunque considerata a rischio. Pertanto, ci sono delle importanti indicazioni di cui tenere conto.

Secondo numerosi studi scientifici, se durante la gravidanza si registra un eccessivo aumento di peso, aumenta progressivamente anche il rischio di basso peso alla nascita. Nella maggior parte dei casi in cui il peso dei feti è inferiore ai 2,5 kg, vi è un eccessivo aumento ponderale della mamma nelle prime 24 settimane di gravidanza, anche se prima del parto aveva un indice di massa corporea nella norma.

Oltre a seguire una dieta completa e corretta, è opportuno sottoporsi a controlli più frequenti: per le gravidanze bicoriali dovrebbe esserci un controllo mensile nei primi due trimestri e nel terzo trimestre potrebbe essere utile che avvenisse in tempi più ravvicinati. Ci si deve, poi, sottoporre a ecografia almeno una volta al mese per controllare il peso fetale. Se si registra una differenza ponderale tra i due gemelli superiore al 20-25%, è importante intensificare i controlli.

Parto gemellare: complicanze materne e fetali

Nel parto gemellare, così come durante la gravidanza, il rischio di complicanze materne e fetali è maggiore rispetto a un parto con un feto solo.

  • L’aborto spontaneo nella gravidanza gemellare si verifica più facilmente nelle prime settimane di gestazione. Può accadere che la camera gestazionale di uno dei due gemelli venga riassorbita, tanto che sembra che il gemello sia scomparso. Di solito, la gestazione prosegue, senza particolari difficoltà, per l’altro gemello, sia nel caso di gemelli bicoriali, sia in quello di gemelli monocoriali.
  • Durante la gravidanza la mamma può sviluppare disordini ipertensivi, maggiori se il numero dei feti è superiore a due. Pertanto, è indispensabile tenere monitorata la pressione arteriosa nel corso di tutta la gravidanza e segnalare situazioni anomale al proprio ginecologo. Anche il diabete gestazionale ha una incidenza maggiore nelle gravidanze gemellari.
  • Il rischio di preeclampsia è maggiore nel parto gemellare, soprattutto nel caso in cui il concepimento non sia stato spontaneo. In questo caso, è da considerare anche la presenza di altri fattori di rischio, come l’età materna e la presenza di disturbi della coagulazione.
  • Il parto gemellare in una percentuale consistenti di casi è pretermine. Nel 41% dei casi, infatti, avviene prima della 37° settimana, mentre nel 13% dei casi avviene prima della 34° settimana.
  • Il parto gemellare cesareo ha un’incidenza maggiore rispetto ai parti con un solo feto ed è necessario in alcuni casi. Per esempio, quando entrambi i feti sono in posizione podalica, oppure quanto i feti sono più di due. In altre circostanze, ciò può avvenire se vi sono situazioni patologiche, come la placenta previa oppure quando c’è uno scompenso ponderale tra i due feti che supera il 25%.
Condividi su facebook
Condividi su pinterest
Condividi su linkedin