La gravidanza gemellare quando la fecondazione avviene per via naturale è piuttosto rara. Si calcola infatti che la frequenza statistica con cui si verificano gravidanze di questo tipo sia di uno su cento.
Proprio per la rarità con cui si hanno le gravidanze gemellari, i gemelli sono sempre stati oggetto di attenzione e curiosità da un punto di vista scientifico. Sin dall’antichità già Ippocrate e Galeno gli dedicavano ampie trattazioni alle loro cause.
Ma non solo: per i gemelli c’era posto anche nelle tradizioni popolari che li interpretavano come figure iconiche, che talvolta rappresentano due estremi: il bene e il male.
Se nella specie umana il parto gemellare è piuttosto raro e le gravidanze plurigemellari lo sono ancor di più, è pur vero che l’avanzare dell’età media per il concepimento e le stimolazioni ormonali connesse alle tecniche di PMA (Procreazione Medicalmente Assistita) hanno reso le gravidanze gemellari più frequenti.
Adesso, grazie all’avanzamento delle tecniche scientifiche il numero delle gravidanze plurigemellari si è ridotto quasi totalmente.
Nei casi di gravidanza gemellare avvenuta per via naturale si è riscontrata in molti casi familiarità, soprattutto da parte materna. Ma questo vale soltanto per i parti eterozigoti.
Un’altra costante è l’elevata età materna, anche se non è ancora chiaro in che modo e come influisca.
Quello che è certo, invece, è che l’utilizzo di farmaci che stimolano l’ovulazione aumenta le probabilità. I più recenti studi scientifici dimostrerebbero che questa sia la vera causa dell’aumentata percentuale di gravidanze gemellari mentre sarebbe un fattore solo secondario l’alzarsi dell’età media di concepimento.
Non tutte le gravidanze gemellari sono uguali. Esistono infatti gemelli eterozigoti (dal greco ἕτερος, “altro”, “diverso”) e gemelli omozigoti (dal greco όμοιος, “simile”, “uguale”).
Come dice la parola stessa, i gemelli omozigoti sono quelli che nascono da una stessa cellula uovo fecondata da un solo spermatozoo. Lo sdoppiamento avviene in una fase successiva. In questo caso, poiché i gemelli hanno origine dall’unione della stessa cellula uovo con lo stesso spermatozoo, il patrimonio genetico è identico e sono necessariamente dello stesso sesso.
A seconda del momento in cui avviene lo sdoppiamento si possono avere un’unica placenta oppure se ne possono formare due.
I gemelli eterozigoti sono invece il risultato della fecondazione contemporanea di due ovuli diversi da due spermatozoi diversi, quindi il loro patrimonio genetico non è identico e possono mostrare diversità piuttosto evidenti, oltre al fatto che possono essere di sesso diverso.
Una gravidanza gemellare è una gravidanza a rischio, di conseguenza viene trattata con particolare attenzione nei controlli periodici.
Questa condizione può essere ipotizzata fin dall’inizio della gravidanza con il dosaggio degli ormoni beta HCG nel sangue, ma se ne può avere certezza solo tramite l’ecografia che viene effettuata tra la sesta e l’ottava settimana, in cui di solito si può anche capire se siano gemelli omozigoti o eterozigoti e se ci sia una sola placenta e un solo sacco amniotico o due.
In genere, quando c’è una sola placenta (detta gravidanza gemellare monocoriale) i rischi possono essere più elevati, può verificarsi una sindrome da trasfusione feto-fetale (TTTS) a causa della quale la circolazione del sangue dalla placenta non è uniforme: lo scambio di sangue tra i gemelli non è più reciproco con la conseguenza che uno dei gemelli non riceve più sangue sufficiente per crescere e per alimentarsi mentre l’altro ne riceve troppo con uno sforzo eccessivo per il cuore e aumento della pressione sanguigna.
Di solito questa patologia si può verificare tra la 15° e la 26° settimana di gravidanza e ha un’incidenza tra il 10% e il 15% delle gravidanze gemellari monocoriali.
È una patologia molto seria che può portare ad aborto spontaneo, danni celebrali e parti prematuri.
In caso in cui venga diagnosticata precocemente le probabilità di complicanze gravi diminuiscono sensibilmente sia per la madre sia per il feto, anche perché attualmente l’operazione fetoscopica con laser ha percentuali di successo molto alte.
Al di là di questa patologia piuttosto rara, è comunque importante in caso di gravidanza gemellare sottoporsi ai controlli specialistici frequenti.
Se nei primi due trimestri non ci sono molte differenze da una gravidanza spontanea, e gli esami a cui sottoporsi sono gli stessi, nel terzo trimestre possono esserci complicanze dovute all’aumento del peso e sono piuttosto frequenti i parti pretermine o la necessità di ricorrere a parto cesareo.
Fortunatamente gli attuali screening prenatali permettono di evidenziare una gravidanza gemellare precocemente e di mettere in atto tutte le precauzioni necessarie perché la gravidanza si svolga nel migliore dei modi.
Per quanto riguarda i sintomi iniziali della gravidanza, non si riscontrano particolari diversità. Nausee, cambiamenti d’umore e piccoli disturbi o cambiamenti si verificano generalmente nello stesso modo che in una gravidanza singola. Sarà dal terzo trimestre in poi che si noteranno le maggiori differenze, soprattutto in relazione all’aumento di peso. Per questo sarà opportuno che la mamma segua un’alimentazione corretta. ma senza correre il rischio di incorrere in disturbi metabolici come il diabete gestazionale.
Il modo migliore per affrontare una gravidanza gemellare è quello di seguire scrupolosamente le indicazioni mediche, sottoporsi tempestivamente ai controlli e fare attenzione ai segnali che il proprio corpo potrebbe dare in caso di anomalie.
Copyright © 2019-2022 All Rights Reserved by PMA-ITALIA | Privacy Policy – Cookie Policy – Impostazioni Cookies
Links