Conoscere i sintomi dell’ovulazione può essere molto utile per il calcolo del periodo fertile sia per le donne che ricercano la gravidanza sia per quelle che vogliono evitarla.
Infatti, non sempre è facile conoscere il momento dell’ovulazione, in quanto non si presenta in modo così evidente come avviene, invece, per le mestruazioni.
Oltre a calcolare, dunque, il periodo in cui probabilmente si verificherà l’ovulazione, si possono osservare i sintomi dell’ovulazione e registrarli in modo che, di mese in mese, possa diventare più semplice riconoscere i propri giorni fertili.
Le mestruazioni sono più facili da individuare, in quanto si presentano con dolori e disturbi, più o meno fastidiosi, e con le perdite ematiche.
I sintomi delle mestruazioni possono variare da una donna all’altra e anche la stessa donna, nel corso del tempo, può notare dei cambiamenti. Dopo una gravidanza, per esempio, non è raro che i sintomi delle mestruazioni si modifichino, così come quando ci si avvicina alla menopausa.
Allo stesso modo, i sintomi dell’ovulazione non sono uguali per tutte le donne: alcune donne potrebbero avere sintomi più netti e più facilmente individuabili, mentre altre potrebbero fare più fatica ad accorgersi di essere in corso di ovulazione.
Talvolta, inoltre, i sintomi dell’ovulazione possono essere confusi con quelli delle mestruazioni: proprio per questo tenere un calendario mestruale, magari con l’indicazione di tutti i sintomi, consente di fare chiarezza e di essere più consapevoli di cosa sta succedendo al proprio corpo.
Per identificare l’ovulazione è utile capire che cosa avvenga esattamente in questi giorni e come, almeno in teoria, si possano calcolare.
L’ovulazione è una fase del ciclo mestruale nella quale viene rilasciato un ovulo da uno dei follicoli ovarici. Esso rimane in vita per circa un giorno: ogni mese ciò avviene una volta sola. Se in questo lasso di tempo l’ovocita incontra lo spermatozoo, può avvenire la fecondazione. Tuttavia, poiché gli spermatozoi possono sopravvivere 3-4 giorni nel corpo femminile, vengono definiti come giorni fertili sia i 3-4 giorni che precedono l’ovulazione sia quello successivo, in cui l’ovocita può essere ancora in vita.
Per chi ha un ciclo regolare, l’ovulazione dovrebbe avvenire circa 14 giorni prima delle mestruazioni successive ma possono esserci variazioni anche di 7 giorni. Proprio per questo, oltre ai calcoli induttivi, è utile osservare i sintomi dell’ovulazione, che possono aiutare nel calcolo dei giorni fertili.
Nei giorni che precedono l’ovulazione, l’apparato riproduttivo inizia a prepararsi all’ovulazione e alla possibile fecondazione.
Per questo motivo, per esempio, il muco cervicale inizia a modificarsi, diventando più abbondante e più liquido. La funzione del muco cervicale, infatti, è quella di agevolare la sopravvivenza e la risalita degli spermatozoi nel canale vaginale.
Uno dei sintomi che per alcune donne è particolarmente indicativo è proprio rappresentato dalle perdite di muco, che in questa fase assumono una consistenza molto simile a quella del bianco d’uovo.
Inoltre, anche la temperatura basale inizia a modificarsi, in quando l’aumento della quantità di alcuni ormoni provoca un incremento termico di circa mezzo grado, che rimarrà tale fino all’inizio delle mestruazioni. Nella maggior parte dei casi non ci si accorge del cambiamento ed è necessario monitorarlo provando la febbre per via vaginale o rettale ogni mattina prima di alzarsi. Tuttavia, potrebbe non essere un dato sufficientemente indicativo, in quanto, essendo un rialzo termico molto contenuto, possono esserci molti altri fattori che lo possono provocare.
Oltre al cambiamento del muco cervicale e al rialzo della temperatura, ci sono degli altri sintomi piuttosto comuni.
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