Accedere a cure mediche adeguate non dovrebbe dipendere dal luogo di residenza o dalla disponibilità economica. È questo il principio alla base dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), l’insieme delle prestazioni che il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) fornisce ai cittadini. Dai vaccini agli esami diagnostici, dai ricoveri ospedalieri all’assistenza per le persone con disabilità, i LEA stabiliscono quali servizi devono essere accessibili gratuitamente o con il pagamento di un ticket su tutto il territorio nazionale.
L’elenco delle prestazioni è stato aggiornato tramite il decreto del 25 novembre 2024, nel quale è prevista l’introduzione di nuove tecnologie diagnostiche, trattamenti innovativi e l’inclusione della Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) tra le prestazioni garantite. Ma l’entrata in vigore del provvedimento non è stata priva di ostacoli: nelle ore successive, il TAR del Lazio ha accolto un ricorso contro il decreto, sospendendolo temporaneamente. La decisione è stata poi revocata, ma restano aperte numerose incertezze, in particolare sulla difficoltà di eliminare le disparità tra le Regioni.
Al di là degli aggiornamenti, non tutte le prestazioni sanitarie rientrano nei LEA. Alcuni trattamenti restano esclusi, mentre altri possono variare nella disponibilità a seconda della regione. Capire quali cure sono incluse e quali no aiuta a orientarsi nel sistema sanitario e a far valere i propri diritti di accesso alle prestazioni pubbliche.
I Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) stabiliscono quali prestazioni sanitarie devono essere garantite dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Esse sono suddivise in tre grandi categorie, ognuna delle quali comprende servizi e prestazioni specifiche, ovvero Prevenzione collettiva e sanità pubblica, Assistenza distrettuale e Assistenza ospedaliera.
Oltre a confermare cure già presenti nel sistema sanitario pubblico, il decreto ha introdotto nuove tecnologie diagnostiche e trattamenti.
La prevenzione è fondamentale per la salute dei singoli pazienti, ma anche per tutelare la salute collettiva. Le prestazioni garantite in questa area, infatti, riguardano misure volte a ridurre l’incidenza di malattie e a promuovere la salute pubblica.
Questa categoria comprende le prestazioni sanitarie erogate sul territorio, in ambulatorio o a domicilio, per garantire cure a lungo termine e supporto sanitario senza la necessità di un ricovero ospedaliero.
L’assistenza ospedaliera copre tutti i servizi legati a ricoveri, interventi chirurgici e terapie intensive, essenziali per la gestione di malattie acute e croniche.
Nonostante l’aggiornamento e l’emanazione del nuovo decreto, esistono ancora numerosi trattamenti che non rientrano tra quelli coperti dal sistema pubblico. Alcuni di questi sono esclusi per motivi di sostenibilità economica, altri perché non considerati essenziali per la salute pubblica, altri ancora perché soggetti a criteri di accesso più restrittivi.
Uno degli ambiti esclusi è quello della chirurgia estetica, almeno quando non sussistono motivazioni mediche. Interventi come rinoplastica, liposuzione o mastoplastica additiva, per esempio, non vengono coperti dal SSN se richiesti per finalità esclusivamente estetiche. Il discorso cambia nel caso di chirurgia plastica ricostruttiva, ad esempio per pazienti oncologici che abbiano subito mastectomie o per chi ha malformazioni congenite che compromettono la funzionalità dell’organismo. In questi casi, il trattamento rientra tra le prestazioni garantite.
Anche le cure odontoiatriche per gli adulti sono escluse dai LEA, salvo alcune eccezioni. Otturazioni, devitalizzazioni e protesi dentarie non sono coperte dal SSN per la maggior parte della popolazione, mentre lo sono per categorie più vulnerabili, come bambini, persone con redditi molto bassi o pazienti affetti da patologie gravi e invalidanti. Sono però previste per tutti i cittadini visite odontoiatriche e trattamenti immediati per le urgenze.
Un altro settore che rientra tra le prestazioni escluse è quello delle terapie sperimentali e dei trattamenti innovativi non ancora riconosciuti. Farmaci, tecniche chirurgiche e protocolli terapeutici che non abbiano ancora ricevuto l’approvazione definitiva da parte delle autorità sanitarie non vengono rimborsati.
Queste esclusioni rispondono a criteri di sostenibilità economica e di evidenza scientifica: il SSN copre solo le prestazioni considerate essenziali e validate da studi clinici consolidati.
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