Una domanda piuttosto ricorrente da parte di chi ha difficoltà a concepire è se l’obesità maschile sia in relazione con l’infertilità.
Le cause dell’infertilità maschile sono numerose e gli studi sull’argomento sono sempre più frequenti e approfonditi, anche perché si tratta di un fenomeno in netto aumento.
Le statistiche, infatti, dicono che circa il 30% dei casi di infertilità di coppia dipende dall’infertilità maschile. Non solo è diminuita del 50% la quantità di spermatozoi prodotti, ma anche la qualità, con conseguenze sulla possibilità di raggiungere il concepimento, ma anche sui rischi di aborti spontanei e malformazioni del feto.
L’obesità maschile, inoltre, è senza dubbio un fattore importante in relazione alle cause idiopatiche di infertilità.
L’obesità è una patologia che interessa moltissimi adulti e sempre più adolescenti. Secondo i dati di Osservasalute 2016, circa il 35% della popolazione italiana è in sovrappeso e quasi una persona su dieci è obesa (9,8%). In particolare, gli uomini hanno una maggior tendenza al sovrappeso: il 44% degli uomini è in sovrappeso contro il 27,3% delle donne, e il 10,8% degli uomini soffre di obesità contro il 9% delle donne.
Per sapere se si è in sovrappeso o se la propria condizione rientra nell’obesità, si può fare un calcolo attraverso il quale si ottiene l’indice di massa corporea.
L’indice di massa corporea è un valore che si ottiene dividendo il proprio peso per l’altezza al quadrato.
Più l’indice di massa corporea sale, più l’obesità è grave e maggiori possono essere le conseguenze sulla salute.
Quando si soffre di obesità, nel corpo il numero di cellule adipose, dette adipociti, aumenta notevolmente rispetto alla media. Le cause di questo fenomeno possono essere genetiche o acquisite.
Quando l’obesità è genetica, il numero di adipociti è molto più elevato della norma e, sebbene possa essere tenuto sotto controllo la loro dimensione, non è comunque possibile ridurne il numero. Ciò significa che il soggetto con questa predisposizione tenderà sempre al sovrappeso e dovrà controllare maggiormente la propria alimentazione. Talvolta, l’aumento del numero degli adipociti può dipendere dall’alimentazione della madre durante la gravidanza oppure nel tipo di alimentazione fin dalla prima infanzia. Per questo è importante un’alimentazione sana e corretta fin dal momento in cui il feto si forma.
L’obesità acquisita, invece, ha origine principalmente da due fattori:
L’obesità maschile può essere molto dannosa e avere conseguenze importanti sulla salute. Tra le patologie che più facilmente provocano l’obesità ci sono il diabete di tipo 2, disturbi e patologie cardiocircolatorie, disturbi metabolici, tumori, etc.
Infatti, l’eccessivo aumento ponderale è alla base di patologie come ipertensione, colesterolo alto e diabete che possono aumentare sensibilmente il rischio di malattie cardiovascolari e ictus.
Inoltre, studi scientifici hanno dimostrato una stretta connessione tra obesità e infertilità.
Secondo i dati dell’Istituto Superiore della Sanità, l’obesità è senza dubbio un fattore che incide sensibilmente sulla fertilità maschile.
Nel 6% dei casi di l’infertilità primaria maschile e nel 12% dei casi totali di infertilità, infatti, il mancato concepimento avrebbe come causa proprio l’obesità.
Recenti studi dimostrano che la qualità e la quantità degli spermatozoi nel liquido seminale negli ultimi anni sono notevolmente diminuite: sembrerebbe che, addirittura, questa flessione nel numero di spermatozoi abbia indotto l’Oms a modificare i parametri dello spermiogramma.
In più, si è notata una correlazione tra indice di massa corporea e infertilità: ciò sembrerebbe dimostrare che quando si è in sovrappeso o si è obesi, si è tendenzialmente più a rischio di obesità.
Poiché l’obesità spesso provoca disfunzioni metaboliche, possono essere correlate a questa situazione anche disturbi ormonali, che possono interferire con la possibilità di procreare.
In realtà, esiste una spiegazione scientifica a tutto ciò: l’accumulo di adipe può essere un ostacolo al normale svolgimento delle attività riproduttive. In condizioni di normalità, infatti, il cervello attraverso l’ipotalamo e l’ipofisi permette il rilascio di ormoni che stimolano la produzione di spermatozoi. Questo sofisticato meccanismo, però, può essere impedito dall’eccessiva presenza di adipe.
L’obesità influisce sulla produzione di testosterone, che è l’ormone maschile che serve per la procreazione. Infatti, le apodichine, sostanze prodotte dal sistema adiposo, sarebbero in grado di interferire con la produzione ormonale. Le apodichine, appunto, generano un aumento di leptina, che inibisce la produzione di testosterone.
L’obesità è una patologia piuttosto seria, che può avere conseguenze anche gravi sulla salute.
Poiché la causa principale è correlata a una cattiva alimentazione e a eccessiva sedentarietà, per ridurre gli effetti dell’obesità è importante sottoporsi a una dieta corretta, che includa una alimentazione sana e completa.
Fortunatamente, il nostro paese ha livelli di obesità leggermente più contenuti rispetto ad altri paesi occidentali grazie alla dieta mediterranea. Ricca di frutta, verdura e carboidrati, è una dieta sana che riduce i rischi legati al sovrappeso. Tuttavia, ciò non è sufficiente a tranquillizzare gli esperti perché anche nel nostro paese, comunque, i dati mostrano una tendenza all’aumento del numero di persone in sovrappeso.
Per chi soffre già di obesità e per chi, invece, vuole evitare di trovarsi in tale situazione, oltre ad un’alimentazione corretta, è altamente consigliata una sana e regolare attività fisica per contrastare la sedentarietà e per bruciare più facilmente le calorie in eccesso.
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