Guidare in gravidanza è rischioso?

Guidare in gravidanza è rischioso?

Pubblicato il 23 Aprile 2021

Durante la gravidanza, soprattutto se è la prima volta che si aspetta un bambino, possono sorgere molti dubbi sulle attività che si possono continuare a fare e quelle che, invece, sarebbe meglio sospendere.

Uno degli interrogativi che più si pongono le donne incinte è se guidare in gravidanza sia rischioso.

La guida in gravidanza di per sé non è rischiosa: la gravidanza non è una malattia e non va affrontata come tale. Tuttavia, è una condizione particolare, durante la quale ogni decisione va presa con consapevolezza. Ascoltare il proprio corpo e fare solo ciò che ci si sente è senza dubbio un buon modo di affrontarla, non solo per quel che riguarda la guida.

Guidare nel primo trimestre di gravidanza

Di per sé non è pericoloso guidare nel primo trimestre di gravidanza, almeno non più di quello che è viaggiare in macchina. Del resto, i viaggi in macchina possono avere sempre un rischio minimo nei confronti del quale è bene essere attente e prudenti.

Nel primo mese non si ha ancora consapevolezza della gravidanza e, di solito, non ci sono ancora sintomi. Dal secondo mese in poi, invece, potrebbero subentrare piccoli disturbi come nausea, affaticamento, sonnolenza. Se si è particolarmente stanche o se si è soggette a colpi di sonno improvvisi, è bene fermarsi e riposare, soprattutto se si devono fare percorsi molto lunghi.

In caso di dubbio, se non ci si sente di affrontare da sole e alla guida viaggi impegnativi, è meglio farsi accompagnare da qualcuno ed eventualmente chiedergli di guidare al proprio posto.

guidare in gravidanza è pericoloso – Campagna del cavolo

Secondo trimestre di gravidanza: guidare con la pancia

Nel secondo trimestre di gravidanza i sintomi più disturbanti generalmente iniziano a scemare. Nella maggior parte dei casi le nausee diminuiscono o scompaiono e anche la gestione della stanchezza è meno impegnativa.

Di solito, poi la consapevolezza che presto si diventerà mamma inizia a produrre una nuova energia, che spinge a ritornare attive e instilla il desiderio di muoversi.

Quindi, se ci si sente di fare viaggi e viaggetti, guidare nel secondo trimestre di gravidanza va benissimo, a meno che per qualche motivo particolare non sia sconsigliato dal medico.

In questo trimestre la pancia comincia a crescere e diventa evidente: va ricordato che la condizione di gestante non annulla l’obbligo di cinture di sicurezza così come quello di tenere attivo l’airbag nei sedili anteriori.

Terzo trimestre di gravidanza: fino a quando si può guidare?

Molte gestanti si chiedono fino a che mese di gravidanza si può guidare. In realtà, non ci sono preclusioni particolari, se non quelle dettate dal medico in condizioni particolari e dal buon senso.

Guidare al nono mese di gravidanza di per sé non è sconsigliato. Così come avviene per il primo trimestre, nel quale possono essere presenti più facilmente sintomi disturbanti, nell’ultimo trimestre potrebbe subentrare un po’ di spossatezza, soprattutto nei mesi estivi, e la tendenza a stancarsi più facilmente.

La pancia, in questo ultimo periodo, sarà certamente molto ingombrante e potrebbe essere necessario rivalutare la distanza tra il sedile e il volante, il modo da non trovarsi troppo attaccata al cruscotto, con il rischio di essere impacciata nei movimenti.

Per una maggiore comodità di guida, potrebbe essere opportuno utilizzare un cuscino che non solo aiuta a sostenere la schiena ma che protegge dagli urti, mantenendo la posizione di guida più stabile in caso di impatto.

Avere una posizione di guida comoda, soprattutto in questo ultimo periodo, è particolarmente importante per evitare di stare in tensione. Sgranchirsi le gambe ogni tanto, tanto più se si fanno percorsi lunghi, può essere molto utile per non trovarsi in posizioni troppo rigide. Inoltre, nelle ultime settimane la circolazione del sangue potrebbe diventare più difficoltosa.

Infine, potrebbe essere consigliato evitare percorsi particolarmente sconnessi o strade sterrate: in questo caso, i sobbalzi potrebbero essere molto fastidiosi sia per la mamma sia per il feto.

Cinture di sicurezza in gravidanza: come comportarsi

A differenza di quello che spesso si crede, le cinture di sicurezza in gravidanza sono obbligatorie anche per le gestanti. L’art. 172 del Codice della Strada, relativo all’uso delle cinture di sicurezza, prevede al comma f. che siano esentate dall’obbligo di cintura di sicurezza le donne in gravidanza solo con comprovati motivi, a seguito di una certificazione del ginecologo curante.

Pertanto, se non ci si trova in una situazione specifica che giustifichi l’esenzione dall’obbligo, bisogna indossare normalmente le cinture di sicurezza.

Come indossare la cintura di sicurezza in gravidanza

La cintura di sicurezza è indispensabile anche in gravidanza, in quanto riduce il rischio di impatto con il cruscotto o, addirittura, di fuoriuscita dal veicolo in caso di incidenti a velocità elevata.

È importante, però, posizionarla correttamente, in modo da ridurre la possibilità di nuocere al feto durante una frenata improvvisa o una collisione. La parte inferiore della cintura dovrà passare al di sotto della pancia, appoggiandosi sulle gambe. La cintura diagonale, invece, dovrà essere posizionata all’altezza del seno, scivolando lateralmente senza schiacciare la pancia.

Alcuni cuscini per gestanti sono provvisti di agganci per tenere la cintura in posizione corretta ed evitare che la cintura possa spostarsi in caso di impatto.

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