Le cintura di sicurezza sono tra i principali dispositivi di sicurezza previste dal Codice della Strada e uno dei primi resi obbligatori per legge.
La legge, però, prevede anche delle eccezioni e spesso si dice che le donne incinte non siano obbligate ad agganciarle. Tuttavia, non portare le cinture di sicurezza in gravidanza è pericoloso e, di conseguenza, fortemente sconsigliato.
Le cinture di sicurezza sono un dispositivo meccanico che serve a trattenere in corpo degli occupanti dell’automobile in caso di urto con un altro veicolo o in caso di fuoriuscita dalla sede stradale.
Le cinture di sicurezza omologate, e quindi approvate per legge, solo quelle a tre punti e funzionano attraverso la combinazione di una bobina con una molla.
Nel caso cui la cintura venga tirata in modo violento, simile a uno strappo, la cintura viene bloccata, impedendo al corpo di andare in avanti.
Introdotte nei primi anni Settanta, solo verso la fine degli anni Ottanta sono diventate obbligatorie sia per i sedili posteriori sia per quelli anteriori.
Secondo i dati del Ministero della Salute, l’uso delle cinture di sicurezza riduce notevolmente il rischio di morte in caso di incidente: si calcola un rischio inferiore del 40%-60% per chi viaggia sui sedili anteriori, mentre per chi viaggia nei sedili posteriori si riduce il rischio in una percentuale tra i 25% e il 70%.
L’efficacia delle cinture non riguarda solo la riduzione dell’impatto all’interno della macchina con il cruscotto o con i sedili anteriori per chi viaggia nei sedili posteriori, ma riduce sensibilmente il rischio di essere sbalzati al di fuori dell’abitacolo, soprattutto se si viaggia a velocità molto elevate.
L’articolo 172 del Codice della strada, riferito all’uso delle cinture, contiene un comma specifico per l’uso di tali dispositivi di sicurezza quando si è in gravidanza.
Il comma 8, lettera F, che riguarda i soggetti esenti dall’obbligo di agganciare le cinture, stabilisce che le donne incinte possono essere esentate solo se richiesto dal ginecologo. Il medico deve rilasciare una apposita dichiarazione nella quale si certifichi che le particolari condizioni di salute della donna impediscono l’uso delle cinture e tale dichiarazione deve sempre accompagnare la donna nei suoi viaggi.
Ciò significa che, in condizioni di salute normali, la gravidanza non esime dall’obbligo di agganciarle, indipendentemente dall’epoca della gravidanza.
Talvolta alcune persone possono avere la convinzione che la cintura sia pericolosa per il feto e che non tenerle allacciate sia più sicuro.
Tuttavia, si tratta di un falso mito in quanto, se non ci sono condizioni patologiche che inducano il ginecologo a dichiarare che in quel caso specifico non vadano allacciate, i rischi di un eventuale impatto senza cintura sono molto più elevati.
La soluzione migliore è agganciare le cinture in modo corretto, così da ridurre al minimo le possibilità che, in caso di incidente, le cinture danneggino il feto.
Le cinture di sicurezza a tre punti sono formate da due fasce: una attraversa il corpo in modo diagonale da sopra la spalla verso il fianco opposto e l’altra in modo orizzontale all’altezza del ventre.
In caso di gravidanza è necessario fare attenzione a come si agganciano, tanto più se si è verso gli ultimi mesi prima del parto, in quanto la pancia è più prominente e il feto è più esposto.
La fascia superiore rimane pressoché nella stessa posizione in cui la si usa quando non si è in gravidanza: deve essere fatta passare al di sopra della spalla e attraversare il busto diagonalmente attraverso i seni. Va fatta più attenzione per la fascia inferiore, la quale deve essere appoggiata al di sotto del ventre, appena al di sopra delle cosce. Se viene tenuta troppo in alto, ovvero se attraversa il ventre, c’è il rischio che in caso di urto o di frenata brusca possa danneggiare il feto. Per evitare che questo accada esistono dei sistemi omologati che tengono la cintura contro le cosce: sono gli adattatori.
L’adattatore per la cintura di sicurezza è un dispositivo dello stesso materiale delle cinture di sicurezza e si aggancia alla parte inferiore del sedile.
Esso non permette alla cintura di alzarsi verso l’addome e la tiene appoggiata alle cosce. In commercio ne esistono di diverse tipologie, con caratteristiche diverse a seconda delle esigenze della futura mamma. Ne esistono anche sottoforma di cuscino per il massimo comfort anche durante la guida.
Prima di acquistarli è sempre opportuno verificare, però, che siano prodotti a norma e omologati.
Un altro dispositivo di sicurezza di più recente introduzione è l’airbag. Ormai presente di serie in tutte le automobili di recente produzione, è un dispositivo che, usato in aggiunta alle cinture di sicurezza, evita l’impatto contro le parti interne dell’automobile, come il cruscotto o in volante.
Anche in gravidanza è utile e non deve essere disattivato. Tuttavia, nel caso in cui si viaggi nel sedile del passeggero, è opportuno posizionare il sedile all’indietro in modo da stare più lontano possibile.
Chi invece guida dovrebbe tenere il volante in posizione sollevata, orientandolo verso il petto in modo che, nel momento in cui l’airbag dovesse aprirsi, non colpisca il ventre.
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