Si può mangiare tutto in gravidanza? I cibi da evitare

Si può mangiare tutto in gravidanza? I cibi da evitare

Pubblicato il 23 Novembre 2021

L’alimentazione è un aspetto della gravidanza particolarmente interessante. Gli alimenti, infatti, possono avere influenza sia sulla salute della futura mamma sia su quella del feto: pertanto, molte mamme si chiedono se esistono dei cibi consigliati e, allo stesso tempo, se ci sono dei cibi da evitare in gravidanza.

L’alimentazione non influisce solo sul peso della gestante e sulla crescita del feto ma determina anche lo stato nutrizionale di entrambi.

Ciò fa sì che la scelta dei cibi di cui nutrirsi sia determinante per avere i nutrienti ottimali per lo svolgimento corretto della gravidanza e, allo stesso tempo, per mantenere il peso forma.

L’ideale sarebbe che all’inizio della gravidanza il peso della futura mamma rientrasse negli standard corretti, con un indice di massa corporea (BMI) compreso tra i 18,5 e i 24,99. Si tratta di un parametro che tiene in considerazione non solo il peso, ma anche l’altezza e il sesso del soggetto e serve a valutare se si sia in condizioni di sottopeso, peso normale, sovrappeso o obesità.

Sarebbe auspicabile, e non solo in gravidanza, rientrare nella classificazione normopeso, che consente di trovarsi nelle condizioni migliori per la propria salute.

Tuttavia, oltre alla questione nutritiva, nell’analisi dei cibi da evitare in gravidanza va tenuto conto anche del rischio toxoplasmosi o di altre patologie trasmesse da batteri e microrganismi. Queste possono trasmettersi proprio tramite alcuni cibi e provocare conseguenze anche serie per la salute del bambino.

I cibi da evitare in gravidanza – Campagna del Cavolo

Alimentazione in gravidanza: le indicazioni degli esperti

Seguire un’alimentazione sana e completa in gravidanza è molto importante, soprattutto nelle fasi iniziali, in modo da avviare al meglio la gestazione.

Anche il Ministero della Salute ha preparato delle linee guida nella quale risponde punto per punto come alimentarsi in questa fase nella vita di una donna.

In particolare, le indicazioni degli esperti sfatano alcuni falsi miti nei seguenti punti:

  • In gravidanza non è necessario “mangiare per due”, come spesso erroneamente si pensa. Il fabbisogno nutritivo per il feto percentualmente aumenta di poco rispetto a quello della mamma e solo a partire dal secondo trimestre: sono necessarie circa 350 chilocalorie in più nel secondo trimestre, che salgono a 460 in più nel terzo. Si tratta di un leggero aumento delle calorie che serve per sostenere il dispendio energetico per lo sviluppo del bambino, senza però causare un aumento di peso per la mamma.
  • Le cosiddette voglie non sono da demonizzare, tuttavia non è detto che siano degli indicatori dei nutrienti di cui si ha necessità. È importante seguire una alimentazione completa e ricca di vitamine che fornisca tutti i nutrienti necessari senza però esagerare. Qualche strappo alle regole per soddisfare le voglie sono concessi, ma a condizione che siano delle eccezioni.
  • L’unica integrazione che spesso si rende necessaria è quella di acido folico: l’alimentazione dovrebbe essere adeguata perché non servano integratori. Tuttavia, spesso tramite il cibo non si riesce a introdurre una quantità sufficiente di acido folico, pertanto, il medico può prescrivere degli integratori. Talvolta, ciò può succedere anche con il ferro.
  • In gravidanza non bisogna eccedere con il quantitativo di sale. L’eccessiva introduzione di questo condimento provoca un aumento del rischio cardiovascolare e dell’ipertensione; quindi, in gravidanza è meglio non abusarne. Tra le tipologie di sale, in gravidanza si consiglia quello iodato, in quanto lo iodio è particolarmente importante sia in gravidanza sia durante l’allattamento.
  • Il caffè e tutte le sostanze che contengono caffeina andrebbero limitate in gravidanza, in quanto si tratta di una sostanza capace di attraversare la placenta. Inoltre, in questo periodo le donne hanno un metabolismo più lento e gli effetti della caffeina risultano più importanti.

Cibi da evitare in gravidanza: i rischi microbiologici

Alcuni cibi da evitare in gravidanza non riguardano il rischio di prendere eccessivo peso né sono dannosi in sé. Semmai sono sconsigliati per il rischio microbiologico ad essi connesso. In particolare, il rischio toxoplasmosi in gravidanza è uno di quelli di cui va tenuto maggiormente conto. 

Si tratta di una infezione provocata dalla presenza di un parassita, che può infettare sia gli animali sia l’uomo sebbene in modo diverso e con conseguenze diverse.

Nell’essere umano, in condizioni di normalità, non è una patologia particolarmente preoccupante, tanto che spesso viene confusa con influenza o non viene nemmeno rilevata.

Se, invece, la si contrae in gravidanza, possono esserci conseguenze molto serie per il bambino, in quanto può provocare malformazioni o, addirittura, nei primi mesi, può provocare l’aborto.

Oltre alla toxoplasmosi, possono essere portati dai cibi crudi anche Escherichia coli, Salmonella, Listeria ed altri batteri patogeni.

Pertanto, si consiglia di evitare:

  • Latte crudo non pastorizzato: può provocare Escherichia coli o Brucella; pertanto, va consumato solo dopo la bollitura.
  • Carni crude, salami, salsicce: andrebbero sempre consumati ben cotti, i salami che si mangiano crudi dovrebbero essere ben stagionati.
  • Uova crude o poco cotte.
  • Pesce affumicato: può essere tramite di infezione di Listeria monocytogenes; pertanto, è da evitare del tutto.
  • Frutti di mare crudi: oltre alla Salmonella possono trasmettere il virus dell’epatite A.
  • Verdure e frutta crudi: la frutta e la verdura andrebbe sbucciata e lavata in modo accurato con prodotti disinfettanti.

 

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