La terapia ormonale sostitutiva, abbreviata in TOS, è un insieme di trattamenti che vengono prescritti alle donne per sostituire/integrare la produzione ormonale naturale. Si utilizza in particolare quando le donne raggiungono la menopausa con lo scopo di ridurre la sintomatologia legata ai fisiologici cambiamenti ormonali.
La funzionalità di questo tipo di trattamenti è legata anche alla prevenzione di possibili patologie che potrebbero insorgere nel lungo termine.
Poiché la menopausa è una condizione fisiologica che interessa tutte le donne, è utile comprendere quali siano le situazioni che possono verificarsi e come affrontarle.
Sebbene spesso quando si parla di terapia ormonale sostitutiva si faccia riferimento al periodo post menopausa, in realtà, può essere prescritta in una vasta gamma di casi, ovvero tutte quelle volte in cui un soggetto non riesce a produrre da sé gli ormoni necessari allo svolgimento di tutte le funzionalità a cui sono preposti.
Ciò può avvenire, per esempio, a causa di patologie che interessano la produzione degli ormoni sessuali maschili e femminili, a causa di disturbi o patologie che influiscono sulla funzionalità della tiroide, come l’ipotiroidismo di Hashimoto, malattie riguardanti l’ormone della crescita o tumori della tiroide.
Esistono poi situazioni in cui la terapia ormonale sostitutiva viene somministrata in concomitanza del cambio di sesso: alle donne che desiderano assumere il sesso maschile viene somministrato testosterone mentre agli uomini che desiderano assumere il sesso femminile vengono somministrati estrogeni.
Tuttavia, nella maggior parte dei casi, la terapia ormonale sostitutiva riguarda proprio l’epoca della menopausa: durante la menopausa, infatti, le ovaie smettono gradualmente di lavorare, riducendo i livelli di estrogeni. La produzione di estrogeni non avviene solamente nelle ovaie, ma anche in altre parti del corpo, come nel tessuto adiposo e nelle ghiandole surrenali, tuttavia, si tratta di piccole quantità che non possono sopperire la riduzione dell’attività delle ovaie.
La menopausa, che non deve essere considerata una patologia in quanto si tratta di una condizione fisiologica che interessa tutte le donne, in Italia si verifica mediamente tra i 45 e i 55 anni. Si considera che una donna in quella fascia d’età sia entrata in menopausa dopo un anno di assenza delle mestruazioni, tuttavia, già alcuni mesi prima si possono verificare dei sintomi, come mestruazioni più ravvicinate o più distanziate, flussi molto scarsi o molto abbondanti, etc.
Sebbene la funzione principale degli estrogeni sia legata alla sfera riproduttiva, tali ormoni hanno anche un’importante influenza sulla salute delle ossa, dei muscoli e dell’apparato cardiovascolare.
Inoltre, gli estrogeni influenzano le attività cerebrali e agiscono sulla regolazione del sonno, dell’appetito e dell’umore.
Il momento dell’entrata in menopausa, pertanto, con la conseguente riduzione di questi ormoni, comporta una serie di cambiamenti nell’organismo che per alcune donne possono essere particolarmente destabilizzanti.
Sebbene nella maggior parte dei casi si tratti di disturbi non gravi, possono però talvolta instaurarsi vere e proprie patologie, in particolare a causa dell’aumento del rischio cardiovascolare e di patologie osteoarticolari, come l’osteoporosi.
L’aumento di peso può essere un’altra condizione da non sottovalutare: nel 50% dei casi le donne sopra i 50 anni subiscono un rallentamento del metabolismo.
Per alleviare i sintomi della menopausa e prevenire condizioni di salute a lungo termine associate alla carenza di estrogeni può essere prescritta la terapia ormonale sostitutiva, che si realizza attraverso l’assunzione di estrogeni e progesterone.
Gli estrogeni possono essere somministrati tramite compresse, cerotti, gel, creme, anelli vaginali, compresse vaginali o iniezioni. Le terapie possono essere somministrate in modalità combinata continua, combinata ciclica o solo estrogeni per le donne senza utero. La scelta del tipo di trattamento, della dose e della modalità di somministrazione degli ormoni deve essere personalizzata in base alle esigenze individuali della donna e monitorata da un medico per bilanciare i benefici e i rischi.
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