Se l’attività fisica è consigliata per i suoi benefici in relazione al concepimento, è altrettanto vero che, a meno di condizioni patologiche, anche durante la gravidanza fare sport fa bene.
In assenza di patologie che lo sconsiglino, mantenere anche in gravidanza uno stile di vita sano e attivo non può che fare bene sia dal punto di vista fisico sia da quello psicologico, a condizione di seguire alcune regole di buonsenso.
La gravidanza non è una malattia, ma una condizione durante la quale si può gestire la propria vita nella piena normalità. È comunque opportuno avere alcune attenzioni per evitare che si possano generare situazioni di rischio.
I traumi, soprattutto a livello di addome, sono chiaramente da evitare, tanto più nel momento in cui il feto cresce di dimensione e l’utero non è più protetto dalle ossa del bacino.
Anche i salti e le eccessive sollecitazioni a carico della muscolatura dell’addome potrebbero essere pericolosi.
Tuttavia, gli studi più recenti, come lo studio pubblicato dall’american Journal of Obstetrics and Gynecology sul rischio del parto pretermine come effetto degli esercizi fisici, fugherebbero ogni dubbio.
Lo studio ha preso in esame 2059 donne in gravidanza: si trattava di soggetti normopeso con gravidanze semplici e senza controindicazioni mediche all’esercizio fisico. Una parte di queste è stata sottoposta a esercizio fisico aerobico di circa 35-90 minuti per 3-4 volte alla settimana, mentre l’altra parte è stata utilizzata come termine di confronto.
Nel gruppo delle donne che si sono esercitate c’è stata la stessa incidenza di parti pretermine rispetto al gruppo di controllo, mentre i parti vaginali sono stati percentualmente superiori (73,6% contro 67,5%) e un’incidenza di diabete mellito decisamente più bassa (2,9% contro 5,6%).
Le conclusioni tratte dagli studi sembrano pertanto dimostrare che un esercizio leggero, condotto in sicurezza, in assenza di patologie o di condizioni che lo sconsiglino, non può che essere incoraggiato.
Se l’attività fisica è consigliata per tutte le persone che non abbiano patologie che lo sconsiglino per i suoi numerosi benefici, anche durante la gravidanza può essere molto utile sotto tanti punti di vista.
In realtà non esiste un momento preciso in cui si debba smettere di fare sport, tanto più che molto dipende dal singolo caso e dal tipo di sport.
Fin dall’inizio della gravidanza è consigliato ridurre i ritmi, soprattutto se si fa sport ad alto livello. Gli sport che comportano un contatto fisico, che mettano ad alto rischio di cadute o traumi o che implichino salti sarebbero da evitare del tutto.
Non è dimostrato che nel primo trimestre lo sport aumenti il rischio di aborto. In ogni caso in questo periodo è normale che la gravidanza provochi piccoli disturbi come nausee, vomito, stanchezza. Per questo motivo è sempre meglio commisurare gli sforzi e regolarli sulle proprie possibilità, per evitare uno stress eccessivo.
Il corpo in questo periodo deve abituarsi alla nuova condizione e gli sport a basso impatto possono contribuire a raggiungere un equilibrio psicofisico. Via libera quindi a passeggiate, yoga, acquagym e tutti gli sport simili.
Man mano che la pancia cresce, più diventa difficile eseguire alcuni tipi di esercizi proprio per l’aumentato volume.
Chi pratica yoga dovrà rinunciare a certe posizioni e chi fa ginnastica a corpo libero dovrà selezionare gli esercizi sulla base delle proprie possibilità fisiche.
In ogni caso, è sempre opportuno fare attenzione all’idratazione e all’alimentazione: affinché lo sport faccia bene non si deve correre il rischio di disidratarsi né di introdurre troppe (o troppo poche calorie).
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