Infertilità e sterilità maschile: quali sono i sintomi?

Pubblicato il 10 Settembre 2021

La capacità maschile di procreare dopo una certa età diminuisce sensibilmente, sebbene per l’uomo il periodo di produzione di gameti non sia limitato nel tempo, come avviene invece per le donne.

Dopo una certa età, infatti, il numero e la qualità degli spermatozoi si riduce in modo netto, rendendo di fatto poco probabile il concepimento.

Tuttavia, oltre alla naturale riduzione della capacità di concepire, si possono verificare altre problematiche, che vengono generalmente, e spesso in modo improprio, indicate come sterilità maschile e infertilità maschile. A differenza di quello che si pensa comunemente, non sono esattamente la stessa cosa anche se possono portare allo stesso risultato, ovvero all’impossibilità di concepire.

Differenza tra sterilità maschile e infertilità maschile

L’infertilità maschile è una condizione a causa della quale il soggetto non riesce a concepire.

Essa si verifica quando una coppia dopo oltre due anni di tentativi mirati non ottiene il concepimento e, nello stesso tempo, si ipotizza che la causa sia da attribuire alla ridotta capacità riproduttiva maschile.

Non sempre, tuttavia, è possibile individuare le cause con certezza, anche se una scarsa produzione spermatica o una bassa qualità degli spermatozoi prodotti possono far ipotizzare una responsabilità maschile nei mancati risultati.

Può anche avvenire che l’infertilità subentri dopo che già il soggetto è diventato padre: in tal caso si parlerà di infertilità secondaria maschile. Nel caso in cui l’uomo non sia ancora riuscito ad indurre il concepimento, si parlerà di infertilità primaria maschile

sterilità maschile – Campagna del Cavolo

In ogni caso, quando si parla di infertilità non vengono identificate delle vere e proprie cause ostative, ma delle condizioni che possono rendere meno facile o probabile il concepimento.

La sterilità maschile, invece, è una condizione a causa della quale, finché essa sussiste, non è possibile avere figli. Essa si può realizzare in presenza di:

  • Azoospermia, ovvero assenza totale di spermatozoi nell’eiaculato. Esistono due tipi diversi di azoospermia, a seconda delle cause che la provocano. L’azoospermia ostruttiva è provocata da una ostruzione del canale seminale, anche se all’interno del testicolo avviene la produzione di spermatozoi. In genere, può essere risolta con l’eliminazione dell’ostruzione per via chirurgica. L’azoospermia non ostruttiva, invece, è provocata dall’incapacità del testicolo di produrre gameti.

  • Aspermia, ovvero l’assenza totale di eiaculato. A differenza dell’azoospermia, nella quale vi è produzione di sperma senza però spermatozoi, l’aspermia provoca l’assenza anche dello sperma, benché i soggetti che ne soffrono provino la stessa sensazione dell’eiaculazione. Questo disturbo può essere provocato da eiaculazione retrograda, a causa della quale lo sperma non viene espulso in maniera corretta per debolezza muscolare oppure per difetti dei nervi. Oppure, l’assenza di sperma può essere dovuta a una ostruzione del dotto eiaculatorio per cause genetiche (fibrosi cistica), a causa di infiammazioni, interventi chirurgici o a causa di malattie trasmissibili sessualmente, come la clamidia.

  • Necrozoospermia, ovvero la condizione per cui gli spermatozoi sono presenti all’interno del liquido seminale ma non sono vitali. Le cause possono essere numerose: infezioni, presenza di anticorpi antispermatozoi, sofferenze del testicolo, varicocele, etc.

Infertilità e sterilità maschile: esistono sintomi?

Sia per quanto riguarda l’infertilità, sia per la sterilità maschile non vi sono dei sintomi evidenti che permettano di accorgersi del problema.

Nei casi di infertilità, a maggior ragione, non c’è nulla che possa fare sospettare questa condizione e solo esami specifici possono rilevare, per esempio, una scarsa produzione di spermatozoi.

Così come per l’infertilità, anche per la sterilità non ci sono sintomi specifici. Tuttavia, in alcuni casi si possono osservare lievi disturbi in relazione alla causa che provoca sterilità.

Quando si soffre di azoospermia, per esempio, possono comparire alcuni sintomi, come:

  • Disfunzioni nell’attività sessuale, come disfunzione erettile;
  • Mancanza di desiderio sessuale;
  • Gonfiore nell’area del testicolo;
  • Dolore al basso ventre.

Altri sintomi possono comparire in relazione alla condizione che porta alla azoospermia. Infiammazioni, ipotiroidismo, orchite, ipogonadismo, etc. sono tutte patologie che possono avere altri sintomi ad esse collegati, sebbene non siano da considerare veri e propri sintomi di sterilità, semmai condizioni concomitanti.

Diagnosticare l’infertilità e la sterilità maschile: gli esami a cui sottoporsi

In assenza di sintomi evidenti, sia per l’infertilità sia per la sterilità spesso la diagnosi arriva solo nel momento in cui si sta ricercando la gravidanza e non si riesce a raggiungerla.

Nel caso maschile, dopo l’anamnesi, è necessario sottoporsi allo spermiogramma, che è un esame attraverso il quale viene esaminato lo sperma. Oltre alla viscosità e all’acidità del liquido, vengono analizzati gli spermatozoi contenuti nello sperma sia per quanto riguarda la presenza, sia per quanto riguarda la qualità, sia per la motilità e per la forma.

Grazie a questo esame si può scoprire se la quantità di spermatozoi prodotti è sufficiente per il concepimento, ma anche se la qualità spermatica è buona e se gli spermatozoi sono vitali.

In seguito ai risultati dello spermiogramma possono essere diagnosticati disturbi come azoospermia (assenza di spermatozoi), oligospermia (quantità insufficiente), astenospermia (scarsa mobilità) e teratozoospermia (difetti di forma).

Se si rileva la presenza di uno di questi disturbi, potranno essere prescritti altri esami di approfondimento per capire le cause che hanno portato a tale situazione.

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