Medical freezing: sottoporsi alla procedura per salvaguardare la fertilità

Pubblicato il 1 settembre 2022

Salvaguardare la fertilità è molto importante, soprattutto se ci si trova in alcune circostanze.

Il medical freezing è un processo mediante il quale il tessuto ovarico o gli ovociti vengono preservati portandoli a temperature molto basse e la crioconservazione può essere utilizzata per preservare questi materiali per lunghi periodi di tempo. Il processo di congelamento medico è uno strumento già utilizzato in vari settori della medicina, in quanto può essere utilizzato per preservare organi e tessuti per trapianti o per conservare campioni a scopo di ricerca.

Per quanto riguarda la crioconservazione con la finalità della preservazione della fertilità, il medical freezing viene utilizzato per permettere di concepire in seguito ai trattamenti per una malattia oncologica, oppure nei casi in cui vi siano patologie croniche. 

Oggi, infatti, grazie alle cure oncologiche, il tasso di sopravvivenza è in aumento, nonostante siano in aumento anche i casi di malattia nelle persone ancora in giovane età, in particolare tra le donne. Negli ultimi anni, l’incidenza di queste malattie nelle donne con età entro i 50 anni è cresciuta del 1,6%: proprio perché si tratta di donne in età fertile, la possibilità di conservare la fertilità si presenta particolarmente importante.

I tassi di mortalità sono in calo: questo fa sì che, anche di fronte a una diagnosi di malattia oncologica, si possa pensare a costruire una famiglia, una volta superati i momenti più critici; ciò rappresenta un importante incentivo e la salvaguardia della fertilità diventa rilevante da un punto di vista psicologico.

Salvaguardare la fertilità con il medical freezing - Campagna del Cavolo

Salvaguardare la fertilità: perché è importante

La fertilità è un tema spesso trascurato, ma è una questione di vitale importanza per molte persone. La salvaguardia della fertilità dovrebbe essere una priorità, a livello personale ma anche a livello sociale, soprattutto perché nel nostro paese il calo della natalità sta creando uno squilibrio tra le fasce della popolazione e nei prossimi anni questa condizione sarà sempre più grave.

Ogni anno, migliaia di donne scoprono di essere infertili, sebbene spesso le cause non siano note. Per molte di queste donne la diagnosi arriva inaspettatamente, mettendo in dubbio i loro piani per il futuro. Quando la difficoltà a concepire si associa a una patologia cronica o a una patologia oncologica, ci si trova di fronte a una serie di problematiche difficili da affrontare anche psicologicamente.

Ferring – Campagna del Cavolo

Come preservare la fertilità in caso di tumore

Oggi la diagnosi precoce e le cure efficaci come la chemioterapia e la radioterapia hanno permesso di migliorare notevolmente la possibilità di guarigione dal cancro. Tuttavia, questi trattamenti hanno anche alcuni effetti collaterali, in particolare sulla sfera riproduttiva. Una volta conclusi i cicli di cure oncologiche si potrebbe desiderare di avere un figlio: il rischio è che ci sia una scarsa probabilità di riuscire a concepire sia a causa delle conseguenze delle cure sia perché oltre una certa età fisiologicamente la fertilità si riduce.

Pertanto, salvaguardare la fertilità diventa rilevante proprio per quelle donne o coppie che, pur in presenza di una malattia, non escludono di volere dei figli in un secondo momento; da un punto di vista psicologico, ciò diventa particolarmente importante.

Le tecniche di preservazione della fertilità si dividono tra crioconservazione degli ovociti e crioconservazione del tessuto ovarico.

  • La crioconservazione degli ovociti viene attuata in un momento specifico del ciclo a seguito di una stimolazione ovarica. La conservazione degli ovuli permetterà di utilizzarli nell’ambito di un percorso di PMA, una volta concluso il ciclo di cure. Tuttavia, proprio perché il prelievo ovocitario deve avvenire in una fase particolare, la crioconservazione ovocitaria potrebbe richiedere uno spostamento delle cure oncologiche che, spesso, non sono differibili.
  • La crioconservazione del tessuto ovarico, invece, viene praticata in qualsiasi momento tramite intervento laparoscopico e non richiede stimolazione. I suoi vantaggi sono legati al fatto che può essere fatta nell’immediato, senza posticipare le cure oncologiche. Tuttavia, è sconsigliata per alcune patologie con alta probabilità di recidiva o di formazione di metastasi, come le patologie oncologiche che colpiscono le ovaie.

Quando salvaguardare la fertilità: non solo tumori

La salvaguardia della fertilità non è rilevante solo nei casi oncologici, ma può essere importante anche per quelle donne che soffrono di patologie croniche come l’endometriosi. In queste situazioni, le tecniche di medical freezing, specialmente la crioconservazione del tessuto ovarico, possono rappresentare una soluzione importante.

L’endometriosi è una malattia che provoca la crescita anomala di alcune cellule dell’endometrio al di fuori della sua sede naturale, estendendosi, in particolare, nelle ovaie, dove può causare la formazione di cisti ovariche. Inoltre, queste cellule possono occupare il peritoneo o l’addome. Solo in rari casi giungono persino al fegato e al diaframma.

Si tratta di una patologia che provoca una serie di disturbi legati al ciclo mestruale, come dismenorrea, amenorrea o cicli molto irregolari. Allo stesso modo può influire negativamente sulla fertilità, rendendo molto difficile il concepimento.

In questi casi, le tecniche di medical freezing vengono applicate durante l’intervento per la rimozione del tessuto endometriale: si procede al prelievo del tessuto ovarico per la crioconservazione.

Nel momento in cui si può constatare la riuscita dell’intervento e la donna è in grado di concepire, il tessuto ovarico viene reimpiantato, riportando la situazione riproduttiva al momento del prelievo, aumentando così le probabilità che il concepimento si realizzi. Inoltre, grazie a questa tecnica è più facile evitare che, in seguito all’intervento, si verifichi una menopausa precoce.    

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