Restare incinta a 40 anni.

Pubblicato il 20 settembre 2019

Restare incinta a 40 anni non è più una rarità: complici una serie di fattori come l’aumento della vita media, l’aumento dell’età media a cui si partorisce il primo figlio e i progressi in campo scientifico che permettono, attraverso le tecniche di PMA, di prolungare la fertilità favorendo il concepimento anche in età più avanzata.

I dati statistici lo dimostrano: secondo l’Eurostat nel 2017 ben 8,8% delle neomamme italiane ha 40 anni o più. Si tratta di un record a livello europeo: se in termini percentuali l’Italia è seconda solo alla Spagna (9%), in termini numerici è il primo paese con oltre 5.000 nascite da madri ultraquarantenni in più rispetto alla situazione iberica.

Ma il dato più sorprendente riguarda proprio l’aumento delle nascite da mamme ultraquarantenni in soli dieci anni, se si considera che in Italia nel 2008 la percentuale era del 5,3%. Questa è l’unica fascia di età ad avere un incremento percentuale (+3,5%), mentre le altre fasce perdono mediamente tra uno e due punti percentuali.   

Anche le mamme cinquantenni aumentano in maniera significativa: se dieci anni fa solo due su mille erano in questa fascia di età, oggi la percentuale è quadruplicata fino all’otto per cento.   

Questo è dovuto alle tecniche di preservazione della fertilità che negli anni si sono perfezionate riducendo progressivamente i rischi di parti plurigemellari, aumentando l’efficacia e le possibilità di ottenere il concepimento.

Perché la fertilità della donna si riduce a 40 anni.

L’età biologica della donna è un aspetto non secondario quando si desidera una gravidanza.

Il patrimonio follicolare ovarico non è illimitato e diminuisce man mano che passa il tempo. Gli ovuli si riducono in ogni ciclo mestruale, dal menarca fino alla menopausa. Ne consegue che dai 18 ai 28 anni ci sia una disponibilità ovarica più ampia, con maggiori probabilità di concepire.

Statisticamente dopo i 37 anni si assiste a una riduzione della fertilità più drastica, con un ulteriore crollo dopo i 40 anni.
Con una quantità e qualità inferiore di ovuli diventa più difficile concepire.

Si può concepire naturalmente a 40 anni?

Il ciclo vitale biologico della donna inizia con il menarca, cresce nell’adolescenza fino a raggiungere i vent’anni, prosegue e inizia a diminuire dopo i trenta fino a esaurirsi con la menopausa.

Statisticamente una ragazza di 25 anni ha il 25% delle probabilità di rimanere incinta per ogni ciclo mestruale di 28 giorni. Dieci anni dopo, quando raggiungerà i 35, le probabilità scenderanno addirittura al 12%. Raggiunti i 40 anni invece, le probabilità di concepire in maniera naturale rimarranno solo il 6%.

In ogni caso sulle probabilità di concepire influiscono molti fattori, oltre l’età, che possono combinarsi assieme e dare un esito diverso ai tentativi di concepimento naturale.

Le condizioni di salute generali e gli stili di vita possono avere un’influenza rilevante sia in senso positivo sia in senso negativo. Oggi le donne tendono ad essere ancora giovani a 40 anni e ad avere un corpo sano grazie all’aumentare della aspettativa di vita e alle condizioni di vita generali. Per contro, fattori negativi come l’aumentare dello stress, l’inquinamento ambientale e stili di vita non appropriati, come l’uso di sigarette o alcool, in aumento proprio tra le donne, giocano un ruolo importante nella riduzione della fertilità.  

Si pensi che gli studi scientifici hanno dimostrato come il fumo sia una delle cause principali di calo della fertilità: una trentenne fumatrice avrebbe meno probabilità di concepire di una donna di 40 anni non fumatrice.   

I rischi di una gravidanza a 40 anni.

Se oggi restare incinta a 40 anni è possibile, bisogna valutare quali siano i rischi di una gravidanza a quella età.

Senza dubbio, da un punto di vista probabilistico, i rischi di complicazioni sono più alti man mano che aumenta l’età materna.

A questo proposito gli studi scientifici ci dicono che:

  • Dopo i 40 il rischio di aborto spontaneo cresce sensibilmente. Uno studio pubblicato nel 2015 dal Practice Bulletin dell’American College of Obstetricians and Gynecologists rivela come il rischio di aborto nei primi tre mesi di gravidanza aumenta progressivamente con l’età, interessando il 40% delle mamme ultraquarantenni e ben l’80% delle mamme di oltre 45 anni.
  • Anche le probabilità di gravidanze extrauterine sono molto più elevate. Si verificano quando l’embrione fecondato si annida nella tuba o nelle ovaie. In queste sedi non ha possibilità di crescere e dà luogo a un aborto spontaneo o alla rottura della tuba durante le prime settimane di gestazione.
  • Allo stesso modo le possibilità di andare incontro ad anomalie cromosomiche sono più alte. Per esempio, le probabilità di avere la sindrome di Down sono circa dell’uno per cento quando la madre ha trent’anni, ma salgono a 1 su trentacinque in madri ultraquarantenni.
  • Infine, hanno un’incidenza maggiore anche altre patologie come l’endometriosi, i fibromi uterini e le complicazioni come il distacco della placenta, le nascite pretermine e il basso peso alla nascita.

I rischi non sono solo per il feto, ma anche per la mamma. Patologie come diabete gestazionale, placenta previa, emorragia post partum e gestosi colpiscono più facilmente le mamme in età più avanzata.

La gravidanza può essere più pesante da affrontare rispetto a quando si è più giovani. La stanchezza può farsi sentire maggiormente e i tempi di recupero possono dilatarsi.

Per contro, una mamma più avanti negli anni può essere una mamma più consapevole e, soprattutto se ha desiderato a lungo una gravidanza, una mamma entusiasta. 

Una gravidanza a 40 anni non è una follia, come testimoniano il numero sempre crescenti di parti a questa età. È piuttosto una magnifica opportunità da affrontare con il giusto scrupolo e con tutte le attenzioni del caso, unite a quella gioia e energia che una nuova vita può dare.

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