Diabete gestazionale: cos’è e come prevenirlo

Diabete gestazionale: cos’è e come prevenirlo

Pubblicato il 1 maggio 2020

Durante la gravidanza può capitare di ammalarsi di diabete gestazionale. Si tratta di una forma particolare di diabete mellito, ovvero una malattia causata dalla carenza di insulina.

Poiché comporta un aumento della glicemia, spesso questa patologia causa un eccessivo sviluppo ponderale del feto già durante la gestazione e un peso alla nascita piuttosto elevato.

Per quanto, generalmente, non metta in pericolo la vita del feto, può essere comunque pericoloso e deve essere curato e tenuto sotto controllo. Spesso per la mamma è asintomatico e può essere diagnosticato con certezza solo attraverso le specifiche analisi del sangue.

Che cos’è il diabete gestazionale

Si parla di diabete gestazionale quando la donna ne viene colpita per la prima volta durante la gravidanza, mentre in precedenza non era affetta da diabete mellito.

In genere, si presenta dal secondo trimestre di gravidanza in poi e si verifica con l’aumento dei livelli di glicemia nel sangue oltre i limiti normali.

cuase prevenzione diabete mellito

Proprio per questo motivo, all’interno degli esami previsti dagli screening prenatali vengono previste anche le analisi del sangue che rilevano la glicemia: nel caso in cui superassero la norma, viene prescritto un esame specifico, chiamato curva glicemica, per valutare la possibilità che in effetti ci si trovi in presenza di questa patologia.

Questo tipo di esame prevede la misurazione della quantità di glucosio presente nel sangue prima e dopo l’assunzione di una sostanza appositamente preparata con glucosato. Questo confronto serve per poter valutare quanto aumenta il livello di zuccheri presenti nel sangue in relazione a quelli introdotti oralmente.

Sintomi del diabete gestazionale

Il diabete gestazionale in genere non ha sintomi molto evidenti, motivo per cui è necessario sottoporsi agli screening prenatali in modo che possa essere diagnosticato tempestivamente. L’istituto superiore della Sanità raccomanda lo screening in particolare a chi rientra nei fattori di rischio, mentre negli altri casi è sufficiente tenere sotto controllo la glicemia.

Pur non essendo particolarmente sintomatico, il diabete gestazionale potrebbe generare alcuni disturbi come da campanello d’allarme.
Gran parte delle persone affette da queste patologie, infatti, riferisce aumento della sete e frequente bisogno di urinare. Inoltre possono verificarsi nausea e vomito o può succedere di soffrire più sovente di infezioni come candida e cistiti.

Alcune donne affette da diabete gestazionale, poi, riferiscono anche diminuzione di peso in concomitanza con l’aumento della fame. È peraltro vero che alcuni di questi sintomi sono riscontrabili abbastanza di frequente in gravidanza anche per chi non soffre di questa malattia, diventando così poco attendibili.

Le cause del diabete gestazionale

Il diabete gestazionale si verifica quando l’azione dell’insulina non è sufficientemente efficace o quando non viene prodotta in quantità sufficiente.
L’insulina è un ormone, prodotto dall’organismo umano, che ha la funzione di regolare i livelli di glucosio nel sangue.

Durante la gravidanza i cambiamenti ormonali possono influire sulla produzione di insulina oppure si può verificare una resistenza dei tessuti all’azione di questo ormone. Questo secondo caso, generalmente, si verifica quando la donna ha degli scompensi ponderali: obesità, sovrappeso oppure eccessivo aumento ponderale in gravidanza.

I fattori di rischio

Gli studi medici riscontrano una maggior probabilità di essere colpiti da diabete gestazionale in determinati soggetti. In particolare, i fattori di rischio riguardano:

  • Famigliarità: quando ci sono familiari di primo o secondo grado affetti da diabete mellito;
  • Età: aumento delle probabilità con il crescere dell’età, in particolare dai 35 anni in su;
  • Condizioni ponderali particolari: chi presenta sovrappeso e obesità già prima della gestazione e chi ha un eccessivo aumento ponderale durante la gravidanza;
  • Gravidanze precedenti: sia quelle in cui si è già verificato diabete gestazionale sia quelle in cui il bambino è nato sovrappeso;
  • Gravidanze gemellari;
  • Etnia: le donne appartenenti ad un gruppo etnico di paesi in cui si registra una forte incidenza di diabete di tipo 2 (in particolare Asia Meridionale e Medio Oriente).

Quali sono le conseguenze del diabete gestazionale

Il diabete gestazionale è una patologia piuttosto frequente, che colpisce circa 8% delle donne in gravidanza. Quando viene accertata la presenza di questa patologia, la gravidanza viene a considerata a rischio per le conseguenze che può avere sul feto e sulla mamma stesso.

In particolare, si possono configurare due situazioni:

  • Peso eccessivo del feto alla nascita;
  • Ipoglicemia del bambino dopo la nascita.

Poiché il glucosio della mamma passa attraverso la placenta, il feto ha una eccessiva stimolazione a produrre insulina, dovuta alla elevata quantità di glucosio che riceve. Ciò provoca un deposito di grasso sul tessuto adiposo del feto, riscontrabile tramite ecografia. Poiché le dimensioni diventano molto più grandi della media, questa situazione può provocare difficoltà durante il parto e richiedere il parto cesareo.
Dopo la nascita, invece, gli elevati livelli di insulina prodotti dal bambino prima del parto non potranno essere compensati dalla alimentazione e per questo potrà trovarsi in ipoglicemia.

Come prevenire il diabete gestazionale

Poiché i fattori di rischio sono diversi e, alcuni, fisiologici, non sempre è possibile prevenire il diabete gestazionale. In ogni caso, soprattutto in presenza di fattori di rischio, è opportuno tenere monitorata la situazione e assumere uno stile di vita virtuoso.

Tenere sotto controllo il peso, e assumere una dieta completa e varia, senza eccedere in grassi e zuccheri, sono fondamentali per ridurre il rischio. Anche una regolare attività fisica seguendo le indicazioni del proprio medico può essere utile a mantenere il peso forma e ad evitare repentini aumenti ponderali.

Le donne a cui venisse diagnosticato dovranno seguire scrupolosamente le indicazioni del medico curante che saranno principalmente rivolte a una alimentazione corretta, limitando calorie e zuccheri.

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