Si parla di PMA quando ci si riferisce al ricorso da parte di una coppia all’utilizzo di tecniche mediche in grado di aiutarla a raggiungere e portare a termine una gravidanza.
Nel momento in cui una coppia sia stata ritenuta idonea ad accedere alla procedura di PMA, le tecniche alle quali si potrà fare riferimento sono diverse.
Le tecniche di PMA sono suddivise a seconda della loro complessità e grado di invasività e definite come di Primo livello, secondo livello e terzo livello.
Analizziamo in questo approfondimento quelle denominate di terzo livello ovvero che necessitano di procedure eseguibili in anestesia generale.
Si tratta di una tecnica che in genere è poco utilizzata, in quanto rispetto alle altre prevede una procedura più invasiva come già accennato attraverso anestesia generale con intubazione. Quindi, vi si fa ricorso solamente nei casi in cui non vi sia un’altra strada percorribile ed i precedenti percorsi di PMA (Livello I e II) si sono rivelati inefficaci.
La PMA di terzo livello si applica in tre situazioni ben definite:
Vediamo ora di approfondire questi percorsi di PMA.
Questa procedura può essere effettuata attraverso diverse metodologie:
Le tecniche appena illustrate possono essere eseguite contemporaneamente al prelievo degli ovociti della donna oppure nel caso in cui vi sia la possibilità concreta di un insufficiente o nullo recupero degli spermatozoi, prima di iniziare le procedure di stimolazione dell’attività ovarica.
Si tratta di una procedura che avviene per via transaddominale e sotto stretto controllo, infatti il tutto avviene con l’ausilio di una guida endoscopica. Per questa procedura è necessaria un’anestesia totale con intubazione oro-tracheale. Per procedere con il prelievo è previsto un ricovero giornaliero in una struttura appositamente dedicata, nella quale verranno effettuati tutti gli esami preoperatori. La pratica operatoria prevede l’aspirazione del liquido follicolare tramite una guida bioptica sulla quale è inserito un ago sotto controllo laparoscopico.
Tale fase consiste nel prelievo (Pick-up), tramite aspirazione, di tutti i follicoli presenti che siano maturi.
Il liquido follicolare che si ottiene viene utilizzato dai medici per controllare tramite microscopio se vi siano ovociti presenti.
Per effettuare questa operazione si procede per via trans-vaginale, in genere con anestesia locale o con neuroleptoanalgesia (ovvero una blanda sedazione) e sotto stretto controllo ecografico. Tale attività viene effettuata in regime di Day Hospital.
È prassi medica che durante la procedura i medici somministrino alla donna una profilassi antibiotica intraoperatoria.
Queste sono tecniche diverso di trasferimento intratubarico dei gameti.
La GIFT è la più utilizzata tra le tecniche di trasferimento intratubarico (ovocita e spermatozoo) ed indicata anche per le donne oltre i 35 anni. Questa prevede:
Il prelievo degli ovociti ed il trasferimento dei gameti avvengono durante la stessa operazione in Day Hospital.
Queste procedure si differenziano dalla GIFT in quanto non sono i gameti separati a essere depositati nelle tube, ma bensì quello che si ottiene dalla fecondazione in laboratorio tra gli spermatozoi e gli ovuli, quando essi sono allo stadio di embrione o a quello di zigote.
Queste due tecniche ZIFT o TET sono ormai state abbandonate perché non presentano tassi di successo statisticamente significativi maggiori rispetto alla FIVET/ICSI tradizionale.
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