PMA-Consigli per affrontare un percorso sereno e consapevole.

Pubblicato il 13 Dicembre 2019

Affrontare un percorso di procreazione medicalmente assistita può riservare risvolti molto diversi a seconda di quali siano i motivi per cui ci si affida a questa procedura, ma anche a seconda di quale tipo di procedura si sia scelta.
Infatti, la tecnica che verrà utilizzata sarà direttamente dipendente al tipo di difficoltà che la coppia presenta rispetto alla fecondazione naturale.

I motivi per cui si sceglie di sottoporsi alla PMA possono anche essere di carattere preventivo: è il caso del social freezing e del medical freezing.

Come affrontare il social freezing.

Il social freezing è una tecnica di preservazione della fertilità di tipo precauzionale: ciò significa che si decide di metterla in atto per potersi garantire in futuro la possibilità di concepire.

Spesso chi sceglie questa tecnica si trova momentaneamente in una situazione in cui non ha la possibilità di concepire per motivi personali: può essere il caso in cui non ha un partner con cui concepire oppure ci possono essere motivi di lavoro o famigliari che ostacolano il concepimento.

Poiché, con l’avanzare dell’età, diminuiscono le probabilità di riuscire a concepire, il congelamento degli ovociti (crioconservazione) sposta in avanti l’età fertile e aumenta le possibilità di diventare mamma.

Non sempre l’opinione pubblica ha interpretato positivamente questa tecnica e spesso questioni morali ed etiche si sono intrecciate. Negli ultimi anni, tuttavia, c’è stata un’apertura più ampia nei confronti di queste tecniche, anche sulla base della necessità sociale di aumentare il tasso di natalità.

Chi sceglie il social freezing potrebbe andare incontro a resistenze, appunto, di tipo etico o morale: ci sono molte opinioni contrastanti e, a volte, giudicanti che possono influire sul benessere psicologico di chi si sottopone a PMA per motivi personali.

Informarsi in modo approfondito.

La conoscenza precisa di ciò che avviene con il social freezing, quali sono le procedure che vengono attuate e per quali motivi è la base per poter affrontare al meglio il percorso di PMA.
Nel momento in cui si prende la decisione, è importante sapere di avere fatto una scelta consapevole, dopo aver valutato i pro e i contro assieme agli specialisti di un centro di PMA.  

Anche i dubbi che possono nascere durante il percorso, o che possono venire instillati da chi ha una opinione diversa sull’argomento, tendono a dissolversi più facilmente.

Rivolgersi ai medici per qualunque necessità.

Il medico che segue la paziente dovrebbe essere uno dei principali punti di riferimento nel caso di dubbi. Se non si è capito qualcosa, se non si è certi di ciò a cui si verrà sottoposti, è utile non tenersi dentro domande che possono alimentare paure e incertezza.

Per questo motivo, i medici dei centri specializzati in PMA sono disponibili a chiarire qualunque dubbio.

Mettersi in contatto con altre persone che si sono sottoposte a social freezing.

Conoscere altre persone che si sono già sottoposte a questa tecnica può essere utile per condividere ansie e dubbi e per sentirsi meno soli.
Tuttavia, ogni storia medica è una storia a sé e il dialogo è utile solo se non sostituisce il parere del medico o il contatto con specialisti.

Come affrontare il medical freezing.

Il medical freezing è una tecnica di crioconservazione che viene attuata quando, invece, si è in presenza di patologie mediche che possono mettere a rischio la fertilità.
È il caso di tumori per la cura dei quali uno dei due membri della coppia debba essere trattato con cure chemioterapiche, radioterapiche o biologiche che possono creare infertilità secondaria.

Tuttavia, l’infertilità, a seconda del tipo di patologia, potrebbe essere causata anche da motivi psicologici derivanti dalla malattia oppure dalle conseguenze della malattia stessa.

Spesso chi si trova in queste condizioni rivolge tutta l’attenzione verso la malattia e mette in secondo piano il desiderio di maternità: dati recenti ci rivelano che solo il 12% delle donne affette da patologie oncologiche, e che si sono dichiarate interessate alla maternità, hanno poi attivato procedure di questo tipo.

Fino a pochi anni fa, del resto, era opinione comune che avere un figlio dopo un tumore potesse essere pericoloso e che, anzi, sottoporsi a tecniche di questo tipo potesse aumentare il rischio di recrudescenza della malattia in certi tipi di tumori. Oggi le ricerche scientifiche hanno ampiamente escluso questa possibilità, tuttavia in alcuni casi c’è ancora una resistenza psicologica piuttosto forte.

Oltre a informarsi e a rivolgersi a un medico per qualsiasi dubbio, nel caso del medical freezing potrebbe essere utile cercare anche un supporto di tipo psicologico.

Il supporto psicologico per il medical freezing.

Oggi il supporto psicologico viene consigliato e attuato normalmente nei confronti di pazienti oncologici.

Sia sottoforma di terapia individuale, sia come terapia di gruppo, le sedute di supporto psicologico oncologico hanno diverse finalità che si integrano a vicenda:

  • sviluppare in modo funzionale le risorse per affrontare la malattia;
  • interpretare sé stessi al di là della malattia e guardare oltre la malattia stessa;
  • accettare le proprie condizioni e integrare la malattia nella propria vita;
  • imparare tecniche comportamentali efficaci.

Ciò può essere utile per valutare in modo consapevole la possibilità di sottoporsi a medical freezing, dando il giusto rilievo al proprio desiderio di maternità.

Nel caso in cui, poi, lo si metta in atto, essere accompagnati durante il percorso da un sostegno psicologico può essere particolarmente importante nei momenti di crisi o di difficoltà, che possono insorgere lungo il cammino. 

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