Menopausa: i benefici del trapianto di tessuto ovarico

Pubblicato il 15 dicembre 2022

La menopausa è un momento delicato della vita di una donna. In questa fase, infatti, termina del tutto il periodo fertile, poiché si esaurisce il corredo di follicoli ovarici che ogni donna ha a disposizione dalla nascita in poi.

Oltre a perdere la possibilità di avere dei figli, la menopausa porta una serie di conseguenze che possono influire sulla qualità della vita.

Talvolta, la menopausa può essere anticipata a causa di patologie o delle cure che vengono attuate per malattie croniche o oncologiche.

In questi casi, il trapianto del tessuto ovarico può rappresentare una soluzione ottimale per ritardare l’arrivo della menopausa.

Che cos’è la menopausa

La menopausa è una condizione fisiologica che interessa tutte le donne: essa si verifica nel periodo compreso tra i 48 e i 55 anni quando termina il periodo fertile. Durante la menopausa, cessano le mestruazioni, non avviene l’ovulazione e si modificano i livelli ormonali.

La menopausa può essere preceduta da un periodo più o meno lungo chiamato premenopausa, durante il quale iniziano a esserci alcuni sintomi della menopausa senza che però le mestruazioni siano cessate del tutto. Infatti, si considera iniziata la menopausa quando le mestruazioni non si presentano per 12 mesi consecutivi.

Lo scompenso ormonale che si verifica in questa fase può dare luogo a una serie di sintomi tipici come insonnia, ansia, depressione, sbalzi di umore, vampate di calore, mal di testa, gonfiore e aumento di peso.

Non tutte le donne hanno gli stessi sintomi e non tutte entrano in menopausa nello stesso momento, in ogni caso si tratta di condizioni piuttosto comuni.

Esistono, tuttavia, dei casi in cui la menopausa è anticipata a causata da trattamenti come la chemioterapia.

Menopausa precoce: quando la causa sono le cure

La menopausa precoce può essere provocata da diversi fattori. In alcuni casi, possono esserci cause fisiologiche non facilmente individuabili e possono rappresentare fino al 50% dei casi. In altre condizioni, invece, può essere la conseguenza di malattie oppure di cure per le patologie oncologiche.

menopausa - Campagna del Cavolo

In particolare, alcune cause della menopausa precoce sono:

  • utilizzo di cure oncologiche come la chemioterapia o la radioterapia, specialmente quando quest’ultima interessa un’area in cui sono presenti gli organi riproduttivi;
  • interventi chirurgici all’apparato riproduttivo, come la rimozione delle ovaie o dell’utero (isterectomia);
  • storia familiare di menopausa in età precoce;
  • inizio del periodo fertile (menarca) prima degli 11 anni;
  • anomalie cromosomiche come la Sindrome di Turner;
  • malattie croniche come l’artrite reumatoide;
  • malattie autoimmuni come il morbo di Crohn;
  • stili di vita a rischio come l’abuso di sigarette o di alcol.
Ferring – Campagna del Cavolo

Per quanto riguarda le cure oncologiche, il rischio di menopausa precoce è più frequente nelle donne trattate con chemioterapia prima dei 35 anni. In particolare, alcune terapie per il tumore al seno possono danneggiare il tessuto ovarico e ostacolare la fertilità.

Tuttavia, le reazioni alla chemioterapia possono essere molto diverse: non solo possono essere somministrati vari tipi di farmaci con effetti collaterali diversi, ma anche le caratteristiche del singolo individuo, l’età e la condizione fisica possono influire.

Va poi anche considerato che in alcuni casi le mestruazioni, durante o dopo il termine delle cure oncologiche, possono riprendere, ma non è detto che ci sia effettivamente ovulazione o che gli ovociti prodotti siano di qualità tale da permettere il concepimento.

Evitare la menopausa precoce con il prelievo del tessuto ovarico

Spesso molte donne, di fronte ad una diagnosi oncologica, vedono la menopausa precoce come il male minore. Se è naturale che nel momento in cui si riceve una diagnosi infausta ci si concentri sulla guarigione dalla malattia, è però altrettanto vero che oggi le cure hanno sensibilmente aumentato le probabilità di sopravvivenza. Nel momento in cui il pericolo si è allontanato e terminano le cure, possono subentrare altre necessità e desideri.

Per esempio, per chi avrebbe voluto avere dei figli, il desiderio di maternità potrebbe diventare ancora più importante. Per chi, invece, ha qualche anno in più, l’arrivo della menopausa precoce potrebbe essere un problema tale da peggiorare la qualità della vita.

Per tutti questi motivi è bene che chi deve sottoporsi a queste cure possa essere informato della possibilità di utilizzare tecniche di preservazione della fertilità come la crioconservazione del tessuto ovarico.

Che cos’è la crioconservazione del tessuto ovarico

La crioconservazione del tessuto ovarico consiste nel prelievo di parti del tessuto presente nelle ovaie o di una ovaia prima dell’inizio delle cure oncologiche.

Questo consente di reimpiantare il tessuto dopo le cure e riportare la situazione ormonale così com’era nel momento del prelievo. In questo modo, non solo può essere possibile provare il concepimento, ma viene allontanato il rischio di menopausa precoce.

Per poter accedere a queste terapie, le condizioni ormonali devono essere tali da permetterlo: in genere, si consiglia alle donne con un’età non superiore ai 36-38 anni o comunque con una riserva ovarica ancora consistente.

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