Capita spesso che, quando si affrontano temi specifici relativi alla fertilità ed alla Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), si presentino riferimenti a termini come infertilità e sterilità. Sappiamo infatti che la PMA è un percorso di speranza al quale le coppie si affidano quando, a causa della presenza di una delle due situazioni appena citate, non riescano a coronare il sogno di concepire o portare a termine con successo una gravidanza. Ad oggi però, sussiste ancora molta confusione in merito a quello che è il significato di sterilità ed infertilità, tanto che risultano numerosi i casi in cui i due termini siano proposti come sinonimi, accomunati o utilizzati erroneamente.
La differenza tra sterilità ed infertilità è ben definita, e si basa esattamente sulle cause per la quali non si riesca ad avere un figlio. Per essere più chiari, la sterilità è l’impossibilità di concepire naturalmente e può interessare uno dei due partner o entrambi.
L’infertilità invece, è rappresentata dall’impossibilità da parte della coppia, a seguito di 12 mesi di rapporti mirati e non protetti, di portare a termine una gravidanza naturale con la nascita di un bambino sano o vivo.
Si ritengono fondati problemi di fertilità quando, dopo un periodo appunto di 12 mesi di rapporti mirati e non protetti, la coppia non consegua con successo una gravidanza. In fase di analisi della fertilità di coppia uno dei fattori da considerare e che maggiormente condiziona questa finestra temporale di valutazione è sicuramente l’età della futura mamma.
Le linee guida dell’American Society for Reproductive Medicine consigliano, per le coppie dove la donna ha un’età compresa tra i 35 ed i 40 anni o/e in presenza di fattori di rischio, di effettuare accertamenti per determinare la presenza di uno o più ostacoli al concepimento dopo 6 mesi a seguito della ricerca attiva. Quindi il periodo soglia da considerare prima di cominciare a pensare all’ipotesi dell’infertilità, varia spostandosi a due perdite gestazionali.
Si stima che l’infertilità coinvolga il 15% delle coppie e che diversi risultino essere i fattori che concorrono nell’insorgenza dell’infertilità. Quando non si siano riscontrate patologie e motivazioni mediche che impediscano il naturale concepimento, i fattori che ricoprono un ruolo significativo sono determinati da fenomeni sociali complessi, quali:
In caso non sussistano motivazioni mediche e organiche spesso gli effetti negativi sulla fertilità sono reversibili adottando giusti stili di vita con i quali è anche possibile preservarla più a lungo nel tempo.
Una coppia si definisce sterile quando sussiste l’impossibilità di concepire naturalmente. Anche per la sterilità, così come per l’infertilità, è bene effettuare controlli approfonditi se non si ottenga un concepimento dopo 12 mesi di rapporti non protetti.
La sterilità non ha particolare incidenza in uno dei due sessi, ma ad oggi risulta affliggere almeno il 10% delle coppie.
Relativamente alla sterilità si distinguono: sterilità primaria, sterilità secondaria e sterilità idiopatica (o non spiegata).
Numerose possono essere le cause dell’infertilità o della sterilità, tra le più frequenti si evidenziano:
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