In alcuni casi può succedere che l’infertilità non sia causata da motivi conosciuti e che venga pertanto definita come infertilità inspiegata o infertilità idiopatica.
I motivi per cui una coppia non riesce a raggiungere il concepimento sono molto numerosi e spaziano dalle cause patologiche a quelle dovute ad altri motivi come, per esempio, lo stile di vita.
L’età dei due partner, lo stress e gli stili di vita possono, infatti, influire negativamente anche se non sempre la loro influenza sul mancato concepimento può essere misurabile. Inoltre, possono esserci situazioni legate alle condizioni costituzionali di ogni individuo: l’irregolarità mestruale, per esempio, non sempre è patologica e può influire sulla capacità di concepire.
Uno dei fattori fisiologici che più influisce sul concepimento è l’età. Se tra i 20 e i 28 anni la donna è nelle condizioni migliori per concepire, già attorno ai trent’anni le probabilità diminuiscono e il tempo medio per raggiungere la gravidanza si allunga.
È normale che nel momento in cui si decide di ricercare una gravidanza ci si aspetti di concepire il più presto possibile: secondo uno studio scientifico condotto su 1400 donne, più di una donna su tre impiega un tempo maggiore di quello che aveva ipotizzato.
Ciò avviene sia perché spesso nell’immaginario collettivo si pensa che la gravidanza arrivi subito sia perché man mano che l’età cresce più le probabilità di rimanere incinta diminuiscono e i tentativi necessari diventano sempre più numerosi.
Secondo le statistiche, una donna di 25 anni ha il 25% di possibilità di concepire per ogni ciclo mestruale, mentre per una 35enne le probabilità scendono al 12% per ogni ciclo.
Ciò spiega perché per la maggior parte delle coppie ci vogliono almeno 3/4 mesi di tentativi mirati.
Ciò significa che non ci si deve preoccupare se non si riesce a concepire immediatamente: solo dopo circa un anno di tentativi andati a vuoto è opportuno sottoporsi a controlli. Le coppie più avanti negli anni, sebbene possano aver bisogno di tempi ancora più lunghi per riuscire a concepire, dovrebbero invece sottoporsi ad accertamenti già dopo sei mesi di tentativi.
Per poter raggiungere la diagnosi di infertilità inspiegata è, infatti, necessario esclude altre possibili cause che vengono diagnosticate attraverso esami strumentali e obiettivi.
L’infertilità inspiegata viene diagnosticata attraverso l’esclusione di altre cause patologiche o di altre situazioni particolari che impediscono oggettivamente il concepimento.
Per poterla diagnosticare, dunque, è necessario sottoporsi a una serie di visite e controlli che accertino la funzionalità dell’apparato riproduttivo sia della donna sia dell’uomo.
L’assenza di visite di controllo di routine, soprattutto da parte degli uomini, può celare problematiche di vario genere: fin dai primi sospetti di infertilità è opportuno fare una visita dall’andrologo e dal ginecologo, i quali provvederanno a un esame obiettivo degli organi riproduttivi ed eventualmente a prescrivere esami diagnostici quali:
Tutti questi esami serviranno a capire se ci sono patologie ostative, se l’apparato riproduttore funziona correttamente, se c’è ovulazione, se la produzione spermatica è sufficiente e se ha una qualità adeguata, etc.
In caso non risultino anomalie di alcun genere, se si hanno rapporti regolari non protetti nei giorni fertili, dopo due anni di tentativi viene fatta una diagnosi di infertilità inspiegata.
Nel momento in cui viene diagnosticata l’infertilità inspiegata può essere utile prendere in considerazione gli stili di vita che si seguono e valutare la possibilità di modificarli per aumentare le probabilità di concepire.
Migliorare la propria salute e le condizioni del benessere generale è il primo passo:
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