Infertilità: cosa fare e a chi rivolgersi.

Pubblicato il 13 Giugno 2019

Una recente ricerca dell’Istituto Nazionale di Statistica mostra come l’Italia risulti uno dei paesi europei nel quale nascono meno bambini. La ricerca evidenzia infatti come, dal 2008 al 2016, le nascite siano diminuite di più di 100.000 unità.

L’inflessione oltre ad avere connotazioni e motivazioni socio-lavorative, ha una forte correlazione con il crescente aumento dei casi di infertilità delle coppie. La difficoltà di concepimento a causa dell’infertilità coinvolge sia uomini che donne (29% uomini, 37% donne), riguardando in generale il 15% delle coppie che ricercano attivamente una gravidanza.

Infertilità: il primo passo è l’accettazione.

In una coppia la scoperta dell’infertilità e la conseguente impossibilità di poter avere figli è sicuramente una prova ardua da superare nel progetto di vita di un amore.

Rabbia, smarrimento, inadeguatezza possono rendere difficile la fase di accettazione.

Il primo passo pro attivo per reagire positivamente allo smarrimento iniziale è sicuramente prendere atto che non si è soli. Infatti è importante rivolgersi con fiducia e speranza a medici e consulenti specializzati in tecniche di PMA. Informarsi e confrontarsi con gli specialisti aiuterà sensibilmente la coppia a prendere coscienza della situazione, ma soprattutto ad avere la consapevolezza che esistono speranze reali ed opportunità concrete di poter concepire grazie all’aiuto delle tecniche di PMA.

Il percorso di PMA è un piano medico e di azioni di laboratorio che va intrapreso dalla coppia e che prevede diversi livelli di attuazione risolutivi e finalizzati a massimizzare le opportunità di successo del concepimento.

Le cure farmacologiche per lei e per lui.

Quando una coppia decide di affidarsi a procedure mediche, la prima fase diagnostica risulta essere importante ed essenziale per individuare cause e corrette procedure finalizzate a raggiungere l’obiettivo di concepire con successo. Prima di procedere con tecniche di PMA si potrà optare per cure farmacologiche che potrebbero coadiuvare la rivitalizzazione della fertilità della coppia.

Numerosi risultano essere i fattori causa dell’infertilità, ma per la donna spesso i più frequenti possono essere correlati all’ovulazione.

Quest’ultima in alcuni casi, può essere imprevedibile non rispettando le cadenze fisiologiche standard e rendendo quindi difficoltoso individuare il momento ideale per il concepimento.

Accade spesso infatti che le coppie non ricerchino la maternità nei giorni considerati “giusti per il concepimento” rendendo di fatto vana la ricerca attiva.

Uno dei casi che potrebbe influenzare la regolarità dell’ovulazione femminile e la PCOS (Sindrome dell’ovaio policistico), che porta appunto la donna ad avere un’ovulazione non facilmente identificabile, non regolare o addirittura assente. La cura farmacologica prevede inizialmente la somministrazione di vitamine del gruppo B, come l’inositolo, da integrare alla dieta al fine di riequilibrare la funzionalità degli ormoni.

La causa più frequente di infertilità maschile risulta solitamente essere dovuta ad una carenza di numero o ad una acuta debolezza e scarsa motilità degli spermatozoi.

Un primo passo da adottare come azione propedeutica è sicuramente cercare di migliorare il proprio stile di vita, abolendo alcol e fumo, migliorando anche le abitudini alimentari ed optando per una vita moderatamente attiva; cercando di evitare il più possibile situazioni di stress e sedentarietà cronica.

Prendersi cura del proprio corpo, oltre a favorire il benessere psicofisico, aiuterà la fertilità, migliorando la funzionalità degli spermatozoi e la loro qualità.

A supporto della fertilità maschile, in alcuni casi, si potrà intervenire aiutando con dei farmaci o delle vitamine specifiche per rafforzare e favorire numero e motilità degli spermatozoi.

Le tecniche di PMA.

Quando per la coppia le cure farmacologiche non offrono risultati positivi e sperati sarà possibile affidarsi con fiducia ed intraprendere un percorso di PMA (Procreazione Medicalmente Assistita).

La PMA adotta diverse procedure che prevedono differenti livelli di attivazione a seconda delle cause e del grado di infertilità diagnosticato.

Quando possibile, si inizia con il primo livello di PMA – Rapporti mirati e IUI (inseminazione intrauterina).

Si tratta della prima soluzione che viene utilizzata, e risulta nel centrare i rapporti al momento esatto della ovulazione mediante monitoraggi

Se si decide per la inseminazione intrauterina si raccoglie un campione di sperma dall’uomo, che a seguito di trattamenti finalizzati a migliorarne la motilità degli spermatozoi, verrà successivamente introdotto all’interno dell’utero della donna nel momento esatto della ovulazione.

Il secondo livello di PMA, la FIVET (fecondazione in vitro) e la ICSI (Iniezione Intra Citoplasmatica dello Spermatozoo)., viene utilizzato in vari casi tra cui la occlusione delle tube, l’endometriosi la ridotta riserva ovarica e varie altre. 

Si inizia prelevando gli ovociti della donna, e prelevando anche un campione di sperma all’uomo.

Dopo aver ottenuto i campioni, si procede alla coltura in cui gli spermatozoi e gli ovociti migliori verranno introdotti all’interno di una soluzione di coltura, che ne faciliterà la fecondazione. Una volta avvenuta, gli embrioni verranno trasferiti all’interno dell’utero della donna.

La ICSI è indicata nella infertilità di tipo maschile.

Si ricorre a questa modalità soprattutto quando si presenta una grave carenza di spermatozoi. Viene quindi prelevato un campione di liquido seminale, dal quale verranno selezionati gli spermatozoi migliori (ne sono sufficienti anche pochissimi, purchè mobili), e contemporaneamente viene stimolata la funzione ovarica della donna.

Al momento giusto, si procederà ad inserire un solo spermatozoo all’interno di ogni singolo ovocita della donna, con lo scopo che avvenga una fecondazione controllata e nelle migliori condizioni.

PMA la diagnosi genetica preimpianto (PGT) riservata a quei casi in cui vi sia il consistente rischio di una trasmisssione di una grave alterazione genetica all’interno della coppia. In questi casi alla procedura di ICSI si aggiunge una biopsia degli embrioni ottenuti per poter valutare se affetti o meno dalla malattia genetica potenzialmente a rischio.

È importante ricordare ed essere consapevoli del fatto che, qualunque sia la causa ed il problema che affligge la fertilità di coppia, esiste una speranza concreta e reale di poter veder realizzato il proprio sogno di diventare genitori grazie alle tecniche di PMA.

Condividi su facebook
Condividi su pinterest
Condividi su linkedin