Uno dei primi consigli alimentari che vengono dati dai medici durante la gravidanza è quello di prediligere cibi ricchi di acido folico.
Talvolta, qualora il medico lo ritenga necessario, viene prescritta l’assunzione di acido folico anche attraverso integratori per incrementarne la quantità, in alcuni casi addirittura prima del concepimento.
L’acido folico è una vitamina, la vitamina B9, e fa parte del gruppo dei folati. Una volta che viene assorbita a livello intestinale, questa vitamina viene elaborata a livello epatico e, trasformata in acido folinico, viene distribuita ai vari tessuti o immagazzinata come scorta.
In natura si trova soprattutto negli spinaci, ma è presente anche nei cereali, nel lievito di birra, e nel fegato.
Viene prodotta in piccole quantità anche dall’organismo umano, ma in gravidanza questo non è sufficiente a colmare il fabbisogno di vitamina B9 di cui la madre e il bambino hanno bisogno. Per questo motivo, è necessaria una sua integrazione attraverso una dieta ricca di alimenti che la contengano o un supplemento con integratori.
L’acido folico è un elemento importantissimo per la corretta formazione del nascituro. Per questo motivo i ginecologi ne consigliano l’integrazione già un mese prima del concepimento , in modo che il corpo materno possa essere già preparato e reagisca correttamente durante lo sviluppo gestazionale.
L’acido folico e i suoi derivati sono in gran parte responsabili della sintesi di molecole fetali che hanno un ruolo fondamentale per quanto riguarda lo sviluppo del condotto neurale del nascituro, che inizia a formarsi subito dopo il concepimento.
Poiché l’embrione inizia a formare i propri organi principali dal momento del concepimento sino dalle prime 10 settimane di gestazione, è questo il momento in cui è di particolare importanza la presenza di dosi sufficienti di acido folico, che garantiscano il fisiologico sviluppo del feto.
Se nei primi giorni di sviluppo del feto l’organismo della mamma non dovesse essere in grado di fornire una quantità sufficiente di acido folico, il rischio che il bambino possa poi soffrire di anemia, spina bifida, encefalocele, anencefalia, o altri difetti al sistema nervoso centrale potrebbe essere più elevato.
Secondo studi recenti oggi 20 nati su 1000 soffrirebbero di una di queste patologie al momento del parto. Invece, una abbondante assunzione di acido folico durante lo sviluppo del feto potrebbe diminuire le probabilità di malattie al tubo neurale di circa il 40%.
Poiché nel primo mese di gravidanza generalmente non si è ancora a conoscenza della gravidanza stessa, la cosa migliore da fare per una donna che desidera la gravidanza, è iniziare da subito l’integrazione di acido folico nell’organismo.
Generalmente, seguendo una dieta quotidiana con la giusta dose di vitamine e minerali, l’organismo umano copre il suo bisogno di acido folico nelle giuste quantità. Tuttavia il fabbisogno di acido folico varia con il variare dell’età e delle condizioni. In una donna adulta in genere il fabbisogno quotidiano si aggira attorno ai 400 mcg.
Nel caso di una gravidanza, invece, il fabbisogno di acido folico aumenta, fino a una quantità di una volta e mezza rispetto a quella di cui si necessita normalmente, ovvero di circa 500 mcg.
Per questo motivo è probabile che, pur introducendo nel corpo una vasta quantità di alimenti contenenti acido folico, la futura mamma non riesca a soddisfare il fabbisogno solo con il cibo.
È fondamentale quindi che la vitamina B9 venga assunta sotto forma di integratori, sia prima del concepimento, sia almeno nei primi tre mesi di gestazione.
I ginecologi consigliano di integrare una quantità di acido folico pari a 400 mcg (pari a 0,4 mg) ogni giorno a partire da un mese prima del concepimento. Mentre nel primo trimestre di gravidanza, è opportuno assumerne 500 mcg (pari a 0,5 mg) al giorno.
È comunque sempre opportuno non fare da sé ma chiedere consiglio al proprio medico curante o ginecologo.
Il termine “acido folico” deriva dal latino folium, cioè foglia. Gli alimenti che contengono maggiormente questa sintesi di molecole sono gli ortaggi a foglia. Tra questi troviamo soprattutto spinaci, indivia, broccoli, bietola. Con una porzione di 250 g di spinaci si assumono circa 150 mcg di acido folico.
La vitamina B9, poi, è presente anche in alimenti come le rape rosse, la rucola, i carciofi, i legumi e gli agrumi.
Buone quantità di acido folico si trovano anche in alimenti come il fegato del pollo e del suino, nei pistacchi, nelle nocciole, nelle noci e negli asparagi.
Possiamo trovarlo, anche se in minore quantità, n alimenti come la carne, il pesce, le uova, il latte e i formaggi.
Bisogna però considerare che, così come accade alla vitamina C, l’esposizione alla luce fa diminuire la presenza dei folati. Sarebbe opportuno che i cibi che li contengono non venissero esposti alla luce e che venissero consumati in tempi brevi: soprattutto le verdure, che dovrebbero essere sempre fresche. Inoltre, poiché la vitamina B9 è termosensibile, anche la cottura è dannosa, si calcola infatti che distrugga l’acido folico in proporzioni variabili dal 50% al 95%.
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