Diventare papà è una avventura meravigliosa, in cui gioia, curiosità e soddisfazioni si alternano a responsabilità e preoccupazioni.
Sin dal momento in cui viene a sapere della gravidanza della propria partner, l’uomo si troverà a vivere un misto di emozioni e stati psicologici di tipo diverso.
In genere, si pensa che ansia e depressione, sia durante la gravidanza sia dopo il parto, possano riguardare solo la donna, tanto che la maggior parte degli studi si concentra sulla futura mamma, trascurando le difficoltà che possono incontrare anche gli uomini.
In realtà, anche il padre può andare incontro a periodi di depressione e a momenti d’ansia: sebbene, con una intensità minore rispetto all’ansia che prova la propria partner.
Alcuni studi psicologici sembrano rilevare che da un punto di vista dell’ansia anche nell’uomo ci sia una periodicità che segue uno schema fisso, così come avviene per la donna: in genere, infatti, si assiste a fenomeni di ansia più frequentemente nel primo e nel terzo trimestre. Gli uomini soggetti ad ansia ma che hanno già avuto figli, tuttavia, sembrano avere disturbi più attenuati, che si concentrano solo nel terzo trimestre.
Sembrerebbe, inoltre, che gli uomini che hanno una maggiore instabilità lavorativa e una relazione più recente con la propria partner tendano a subire maggiormente gli attacchi di ansia.
In alcuni casi, i papà si tranquillizzano nel periodo successivo alla nascita: in gravidanza, infatti, il loro ruolo è meno attivo e l’impossibilità di vivere in prima persona la crescita del feto può indurre la sensazione di non avere controllo. Dopo la nascita, invece, la possibilità di farsi parte attiva e di occuparsi direttamente del neonato aiuta alcuni papà a concentrarsi su azioni concrete e a ridurre progressivamente l’ansia.
Studi scientifici dimostrano però che esistono anche casi di depressione post-partum proprio fra i papà.
Se un tempo la figura del papà, nell’immaginario collettivo, non lasciava spazio a paure ed esitazioni, oggi la è cambiata moltissimo, restituendogli la possibilità di provare sentimenti e anche di avere timori e paure.
Il modello di paternità è in evoluzione e spesso provoca incertezza su che cosa sia considerato virile e quali sentimenti possano permettersi di provare anche gli uomini.
Avere paura, di fronte a una missione importante e impegnativa come l’essere genitori, è del tutto normale, sebbene ancora molti uomini la considerino una sensazione da scacciare o negare.
Non è semplice, dunque, avere un quadro preciso di quali siano realmente le paure maschili e quanto incidano sul rapporto di coppia e su quello con il neonato.
Secondo recenti studi scientifici la depressione post-partum non sarebbe una prerogativa femminile. Uno studio del 2015 pubblicato dal National Center for Biotechnology Information dimostrerebbe che la depressione post-partum può colpire entrambi i genitori, sebbene più frequentemente la donna, anche per motivi fisiologici dovuti alle alterazioni ormonali.
La depressione post-partum maschile interessa circa il 5% dei papà e spesso può avere conseguenze sullo sviluppo psico-sociale del bambino, oltre che influenzare negativamente il rapporto padre-figlio e quello con la partner.
In genere, va tenuto conto che sono più predisposti soggetti che hanno già sofferto di depressione o ansia, oppure le coppie all’interno delle quali vi sono situazioni relazionali difficili e stress elevato.
Un altro studio, inoltre, pubblicato dal National Library of Medicine, evidenzierebbe come esista un legame tra la depressione della madre e quella del padre: il papà sarebbe, infatti, più a rischio nel momento in cui la partner è depressa e, viceversa, la neomamma si sentirebbe più vulnerabile con un compagno troppo emotivo.
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