Oggi le coppie che hanno difficoltà a concepire sono più numerose di un tempo. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) monitora la situazione in tutto il mondo, in quanto si tratta di una problematica che interessa tutti i continenti.
Fornire stime accurate della prevalenza dell’infertilità sia a livello globale sia a livello regionale è utile per poter analizzare le dinamiche sociali e demografiche.
Quando non si rimane incinta e si desidera una gravidanza, possono esserci considerevoli ripercussioni sul benessere personale e della coppia. Pertanto, una maggiore consapevolezza di queste tematiche a livello di opinione pubblica può aiutare le coppie che hanno problemi a concepire a orientarsi verso le varie possibilità e, magari, a rivolgersi alla PMA.
I dati hanno portato ad alcune conclusioni principali:
Il fatto che l’infertilità ormai sia diffusa globalmente e che in particolare sia in aumento nelle aree a forte sviluppo industriale e in crescita economica non sembra essere casuale.
Negli ultimi decenni, l’industrializzazione e la globalizzazione hanno portato a cambiamenti significativi negli stili di vita, che possono influire negativamente sulla fertilità. L’inquinamento atmosferico e la qualità dell’aria sono peggiorati in molte aree urbane con conseguenti danni sulla salute riproduttiva: infatti, l’esposizione quotidiana a inquinanti ambientali, come pesticidi, metalli pesanti e sostanze chimiche industriali, può danneggiare il sistema riproduttivo sia maschile che femminile.
Inoltre, la dieta moderna, spesso ricca di cibi processati e povera di nutrienti essenziali soprattutto nelle aree industrializzate, può contribuire a problemi di fertilità.
A ciò si aggiungono le problematiche legate allo spostamento sempre più avanti dell’età: nel nostro paese la ricerca della genitorialità avviene ben oltre i 32 anni, rendendo meno probabile il concepimento in quanto la fertilità già a partire dai 30 anni tende a diminuire sensibilmente.
Esistono poi ulteriori condizioni ostative: per le donne disturbi dell’ovulazione, endometriosi, patologie che interessano l’apparato riproduttivo; per gli uomini bassa conta spermatica, scarsa motilità degli spermatozoi e anomalie morfologiche.
Si parla di infertilità quando a seguito di rapporti non protetti per oltre un anno non si riesce a raggiungere il concepimento. In tal caso, è bene rivolgersi a uno specialista per comprenderne le cause, sebbene molto frequentemente si tratti di infertilità idiopatica, ovvero senza una causa precisa.
Il processo diagnostico inizia con una dettagliata anamnesi medica e riproduttiva di entrambi i partner, seguita da una serie di esami specifici. Per le donne, gli esami possono includere monitoraggio dell’ovulazione, ecografie pelviche, isterosalpingografia per valutare la pervietà delle tube di Falloppio, e dosaggi ormonali per verificare i livelli di AMH, FSH, LH ed estradiolo. Per gli uomini, l’analisi del liquido seminale è fondamentale per valutare la quantità, la motilità e la morfologia degli spermatozoi. Ulteriori test possono includere l’ecografia scrotale ed esami genetici per individuare eventuali anomalie.
Rivolgersi alla PMA può essere una soluzione efficace per quelle coppie che soffrono di infertilità e nonostante ripetuti tentativi non sono riuscite a concepire naturalmente.
Grazie ai progressi della scienza medica, queste tecniche sono diventate sempre più sofisticate e accessibili, offrendo opzioni diversificate per rispondere alle diverse cause di infertilità.
Decidere quando rivolgersi alla PMA è una decisione personale e complessa, influenzata da vari fattori, tra cui l’età della donna, la durata dei tentativi di concepimento e la presenza di specifici problemi di fertilità. Generalmente, gli esperti raccomandano di considerare la PMA dopo un anno di tentativi non protetti senza successo per le coppie in cui la donna ha meno di 35 anni e dopo sei mesi per le coppie in cui la donna ha 35 anni o più. Inoltre, per le coppie con problemi di fertilità noti, come l’endometriosi o la bassa conta spermatica, potrebbe essere consigliato consultare uno specialista in PMA più tempestivamente.
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