Chi può accedere alla PMA

Pubblicato il 11 maggio 201

La Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) raggruppa tutte le tecniche che possono permettere alle coppie di avere figli anche quando vi sono evidenti problemi legati alla fertilità. Vi possono essere varie ragioni per il sopraggiungere di questa condizione e, la PMA, opera proprio a 360 gradi su questa vasta area.

Questo obiettivo viene perseguito studiando a fondo le problematiche relative all’infertilità ed analizzando approfonditamente il quadro delle coppie che decidono di intraprendere questa strada, attraverso analisi mediche e colloqui con staff preposti all’accompagnamento nel percorso di PMA.

Uno degli aspetti di cui si deve tenere conto sono i requisiti di accesso alla PMA, ovvero un insieme di elementi soggettivi e oggettivi che devono essere rispettati affinché una coppia possa essere o meno inserita nel programma di Procreazione medicalmente assistita.

Cerchiamo di conoscere più a fondo quali siano questi requisiti e conseguentemente capire chi possa accedere alla PMA.

Campagna del cavolo - PMA Italia

PMA: la legge 40 sulla Procreazione Medicalmente Assistita

Per capire in modo chiaro e preciso quali siano le regole attraverso le quali le coppie possano accedere al programma di Procreazione Medicalmente Assistita, occorre far riferimento alla legge 40/04. Tale legge ha subito profonde modifiche per effetto dell’intervento della Magistratura di merito e della Corte Costituzionale.

Per quanto riguarda i soggetti aventi diritto di accesso, alle coppie sterili sono state aggiunte quelle portatrici di gravi patologie trasmissibili alla prole .

Chi può accedere alla PMA

Ecco quanto prevede la legge 40 così come integrata dalla Sentenza della Corte Cost 96/2015 in merito all’accesso alla Procreazione Medicalmente Assistita:

  • “Tutte le coppie eterosessuali maggiorenni con problematiche di sterilità/infertilità considerate significative dal medico che effettuerà la PMA e per le quali si sono rivelati inutili i tentativi di supporto al concepimento alternativi”
  • “Tutte le coppie eterosessuali maggiorenni portatrici di gravi patologie trasmissibili alla prole, con trasferimento dei soli embrioni che all’esito dell’indagine di PGT risultino sani”.

Per quanto riguarda le tecniche di PMA eterologa le condizioni specifiche che i medici richiedono alle coppie, affinché esse possano essere ritenute idonee all’accesso, senza pretesa di completezza, possono essere sintetizzate nel modo che segue.

 Le indicazioni in merito alla condizione clinica della donna, più ricorrenti,  sono:

  • Ipogonadismo: trattasi di un’alterazione della funzionalità ovarica.
  • Ad un’avanzata età riproduttiva deve corrispondere un’età potenzialmente fertile.
  • Ridotta riserva ovarica in seguito al fallimento di fecondazione omologa.
  • Ovociti o embrioni di scarsa qualità, o in alternativa almeno 12 mesi di rapporti non protetti che non hanno dato adito ad una gravidanza.
  • Presenza di infertilità iatrogena, ovvero in seguito a terapie chirurgiche o di tipo farmacologico.
  • Presenza di difetti genetici per i quali non può essere determinato lo stato del portatore.

Le indicazioni in merito alla condizione clinica dell’uomo più ricorrenti,  sono:

  • Azoospermia grave, ovvero completa assenza di spermatozoi nell’eiaculazione.
  • Disfunzione eiaculatoria incurabile.
  • Presenza di infertilità iatrogena, come nel caso della donna.
  • Presenza di difetti genetici per i quali non può essere determinato lo stato del portatore
  • Infezione sessualmente trasmissibile, per la quale non esiste cura.
  • Partner femminile Rh-negativo altamente iso-immunizzato e partner maschile Rh-positivo.
  • Mancata fertilizzazione dopo ICSI.

Chi non può accedere alla PMA

La Procreazione Medicalmente Assistita secondo la legislazione vigente nel nostro paese non può essere consentita fuori dai casi di coppia eterosessuale coniugata o convivente in età fertile e affetta da sterilità. In particolare l’accesso alla PMA non sarà possibile per:

  • Coppie di minorenni.
  • Coppie in cui anche solo uno dei due è minorenne.
  • Coppie in età non più fertile .
  • Coppie omosessuali.
  • Donne che vogliano concepire un figlio utilizzando lo sperma del marito defunto.
  • Single

Quanto alle coppie in età non più fertile occorre precisare che il limite effettivo di età non è quantificato con precisione a livello generale, ma quando non stabilito con norma della Regione in cui ha sede il Centro di PMA sarà il medico specializzato a stabilire l’idoneità o meno della coppia a sottoporsi alla Procreazione Medicalmente Assistita.

PMA: come entrare nell’Iter

Ultimo aspetto che andiamo ad analizzare, è quello legato a come muovere i primi passi per l’avvio della procedura di  Procreazione Medicalmente Assistita. Qualora si stia prendendo in considerazione l’ipotesi di ricorrere alla PMA per problemi legati all’impossibilità di concepimento per via naturale, verificato il possesso dei requisiti per l’accesso, sarà possibile rivolgersi ad un centro pubblico come ad uno privato.

Qui vi sarà il primo colloquio tra gli specialisti del centro e la coppia, e in presenza dei requisiti soggettivi e oggettivi  per accedere alla procedura, verranno effettuate una serie di analisi mirate, volte alla definizione complessiva del quadro clinico della coppia. Assunti i risultati, sarà possibile avviare la procedura di PMA attraverso la modalità tecnica migliore da adottare nel caso specifico.

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