Capire quando si è fertili non è utile solo a chi sta cercando una gravidanza: conoscere il proprio ciclo mestruale significa osservare da vicino il linguaggio del corpo, imparando a riconoscere i segnali che manda ogni mese. Che si desideri evitare di rimanere incinta o, al contrario, che si voglia concepire, è bene sapere come funzionano ovulazione e ciclo mestruale.
Molte donne si chiedono quali sono i giorni fertili dopo il ciclo e quando, dunque, potranno tornare ad essere fertili: la risposta non è uguale per tutte, ma esistono metodi, indizi e strumenti per orientarsi.
Il ciclo mestruale è il periodo che intercorre tra il primo giorno di una mestruazione e il giorno prima dell’inizio di quella successiva. La durata media è di 28 giorni, ma può variare da 21 a 35 giorni senza che vi siano problemi di salute. Il ciclo è suddiviso in quattro fasi: la fase mestruale, ovvero quando si verifica il sanguinamento, la fase follicolare, la fase ovulatoria e la fase luteale.
L’ovulazione – ovvero il rilascio di un ovulo maturo dalle ovaie – avviene di norma circa a metà del ciclo, intorno al 14° giorno in un ciclo regolare di 28 giorni. Tuttavia, ogni corpo è diverso, ed è importante imparare a riconoscere i propri segnali personali.
I giorni fertili sono le giornate in cui la probabilità di concepimento è più alta e si concentrano attorno all’ovulazione. Questo momento si verifica una sola volta per ciclo, e l’ovulo rimane vitale per circa 12–24 ore.
Tuttavia, gli spermatozoi possono sopravvivere nel corpo femminile anche per 3–5 giorni. Per questo si parla di periodo fertile e non solo di giorno dell’ovulazione: le giornate a più alta fertilità iniziano circa quattro-cinque giorni prima dell’ovulazione e si concludono poco dopo.
Inoltre, sebbene in genere l’ovulazione si collochi attorno al 14° giorno, non è una regola fissa. Ogni donna è un caso a sé, in quanto chi ha cicli più brevi o più lunghi ovula in momenti differenti. Ecco perché, oltre che contare i giorni, è utile imparare a leggere il proprio corpo.
Un modo semplice per iniziare a individuare i giorni fertili è osservare la regolarità del proprio ciclo mestruale. Se il ciclo è abbastanza costante, il metodo del calendario può offrire una prima indicazione utile. In genere, l’ovulazione avviene circa 14 giorni prima delle mestruazioni successive: in un ciclo di 28 giorni, ad esempio, l’ovulazione si colloca intorno al 14° giorno; in un ciclo di 32 giorni, attorno al 18°.
I giorni fertili si calcolano contando da circa 5 giorni prima dell’ovulazione fino a 1 giorno dopo. In un ciclo di 28 giorni, quindi, il periodo fertile corrisponderebbe a una finestra che va dall’11° al 15° giorno. Ma si tratta sempre di stime: fattori come stress, cambiamenti ormonali o variazioni di peso possono spostare l’ovulazione anche nei cicli più regolari.
Il calcolo dei giorni fertili funziona meglio se si tiene traccia del ciclo per almeno qualche mese, annotando la durata e i sintomi correlati. Esistono anche app dedicate che aiutano a memorizzare e visualizzare l’andamento nel tempo, ma la vera chiave resta ascoltare il corpo.
Il corpo ha un suo modo di comunicare quando si avvicina l’ovulazione. Anche se non tutte le donne percepiscono questi segnali, imparare a riconoscerli può essere un aiuto prezioso per individuare i giorni fertili con maggiore precisione, soprattutto se il ciclo non è sempre regolare.
Uno dei segnali più affidabili è il cambiamento del muco cervicale. Durante i giorni fertili, questo muco diventa più abbondante, trasparente e filante, simile all’albume d’uovo, in quanto si modifica per creare un ambiente favorevole al passaggio degli spermatozoi. Quando il muco assume queste caratteristiche, l’ovulazione è molto vicina.
Un altro indicatore è la temperatura basale corporea. Dopo l’ovulazione, la temperatura aumenta leggermente (di circa 0,2–0,5 °C) a causa dell’azione del progesterone. Misurandola ogni mattina prima di alzarsi, e tenendo un grafico mensile, è possibile individuare il giorno in cui è avvenuta l’ovulazione — utile soprattutto se si osservano i cicli nel tempo.
Infine, alcune donne avvertono lievi dolori da un lato del basso ventre, un aumento del desiderio sessuale, o piccoli cambiamenti dell’umore o della sensibilità al seno. Nessun segnale è universale, ma tutti possono aiutare a costruire una maggiore familiarità con il proprio ritmo.
Oltre all’osservazione diretta del corpo, oggi esistono numerosi strumenti che possono aiutare a determinare con maggiore precisione i giorni fertili. Le app per la fertilità, ad esempio, consentono di registrare il ciclo mestruale, i sintomi ovulatori, la temperatura basale e il muco cervicale, restituendo una panoramica utile e spesso accompagnata da previsioni personalizzate.
Per chi cerca un’indicazione più immediata, esistono i test di ovulazione, reperibili in farmacia. Si tratta di stick simili ai test di gravidanza che rilevano nel flusso urinario il picco dell’ormone LH (luteinizzante), segnale che l’ovulazione è imminente (di solito entro 24-36 ore). Sono particolarmente utili per chi ha cicli irregolari o non percepisce facilmente i segnali corporei.
Esistono anche dispositivi tecnologici più avanzati — come termometri smart, braccialetti da indossare durante il sonno, etc. — che raccolgono dati fisiologici per analizzare i parametri legati all’ovulazione. Tuttavia, non è necessario ricorrere a strumenti sofisticati: anche un semplice calendario e l’ascolto costante del proprio corpo possono essere sufficienti per molte donne.
L’importante è scegliere il metodo che fa sentire più a proprio agio, senza trasformare il monitoraggio in una fonte di ansia o controllo eccessivo.
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